di Sergio Pelaia – Molto spesso per fare dei raffronti non troppo datati sui risultati delle urne si è costretti a prendere in esame competizioni elettorali che hanno target del tutto differenti. Questa volta invece, a causa dell’interruzione anticipata della consiliatura, per le elezioni regionali calabresi il termine di paragone è ravvicinato: appena 20 mesi. Un periodo breve, per i tempi della politica, che permette di capire come cambi velocemente non solo nella geografia istituzionale ma anche il bacino di consensi su cui i partiti possono contare.
Un seggio in più per la maggioranza
Un seggio in più per la maggioranza
Nel consiglio regionale uscente la maggioranza era composta da 19 consiglieri e l’opposizione da 11, mentre in quello che si dovrebbe insediare a breve la coalizione che sostiene Roberto Occhiuto può contare su un voto in più (20) e la minoranza su uno in meno (10, compresa Amalia Bruni). Il primo dato che salta all’occhio è proprio quello riguardante i voti totali presi dalla scienziata sostenuta da Pd e M5S: sono 219.389 (27,68%), mentre a gennaio del 2020 Pippo Callipo ne prese 245.154 (30,14%), ovvero oltre 25mila in più.
Occhiuto prende 18mila voti in meno di Santelli
Spostando lo stesso tipo d raffronto sulla sponda del centrodestra emerge come Occhiuto abbia preso tra domenica e lunedì scorsi 431.675 voti (54,46%), mentre Jole Santelli ne prese circa 18mila in più: 449.705 (55,29%). La presidente scomparsa prematuramente un anno fa aveva preso non molti voti in più rispetto al totale delle sue liste (4887), mentre Occhiuto ne prende circa 7mila in più.
Ride solo Forza Italia
Volgendo lo sguardo ai partiti, nel centrodestra spicca Forza Italia che passa dal 12,34% (96.067) al 17,31% (131.882), ma va considerato che a gennaio 2020 c’erano sia una lista “Santelli presidente” (65mila voti, 8,45%) sia la “Casa della libertà” (49mila voti, 6,39%), mentre oggi c’è solo la gemella “Forza Azzurri” (61.828, 8,11%). Cala il numero degli elettori di Fratelli d’Italia che passano da 84.507 (10,85%) a 66.277 (8,7%). Ma soprattutto perde consensi la Lega che passa dal 12,25% all’8,33%. In termini numerici il partito di Salvini a gennaio 2020 aveva incassato 95.400 preferenze mentre oggi ne ha 63.459: un crollo di oltre 30mila voti in meno di due anni.
Calano anche Pd e M5S
Perde quasi 18mila voti anche il Pd, che alle precedenti elezioni aveva 118.249 voti (15,19%) e oggi ne ha 100.437 (13,18%). L’M5S all’epoca correva in solitaria con due liste e ha raccolto 59.796 voti a favore di Francesco Aiello (7,35%), oggi ha una sola lista in coalizione con Bruni e ne ha presi 49.414 (6,48%), quindi 10mila in meno, ma utili per prendere per la prima volta un consigliere regionale.
La debacle di Oliverio e Tansi
Emblematici i numeri che riguardano Mario Oliverio: oggi prende 12.838 voti e si ferma all’1,68%, mentre un anno fa la sua lista di riferimento, “Democratici e progressisti”, aveva preso ben 47.650 voti (6,12%) nella coalizione di Callipo. Crollo di consensi anche per Carlo Tansi: a gennaio 2020, da candidato a presidente con tre liste, prendeva 58.700 voti (7,22%), oggi con una sua lista nella coalizione di centrosinistra e con lui candidato in tutte e tre le circoscrizioni ne prende 17.358 (2,28%).
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