Bruni: “Presentato bando regionale per sostenere teatri calabresi che di fatto esclude tutti”

“Siamo di fronte alla solita storia, la Regione Calabria è incapace di andare oltre le buone intenzioni. Infatti, il ‘Piano triennale degli interventi nel sistema teatrale regionale calabrese 2022/2024’ presentato in settimana e che, all’apparenza, sembrava venire incontro alle esigenze degli operatori del settore, invece, si è rivelato, nei bandi poi pubblicati, pieno di contraddizioni, criticità e poca chiarezza che di fatto, lo rendono inattuabile”. Lo scrive in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale.

“Lo scorso 21 ottobre, il settore cultura della Regione Calabria ha pubblicato in pre-informazione i bandi per il sostegno dell’attività teatrale calabrese secondo il piano triennale approvato dalla giunta regionale lo scorso 7 settembre 2022. Uno dei bandi, con un fondo triennale di 1.5000.000 di euro destinati interamente alla distribuzione, suddiviso in due tipologie d’intervento, è finalizzato a promuovere lo sviluppo di una rete dei teatri calabresi e di circuiti teatrali attraverso soggetti che fanno distribuzione, promozione e formazione del pubblico. Il bando, rispetto alle risorse stanziate potrebbe sostenere con 50/40 mila euro circa, 11 soggetti (6 per la rete di teatri e 5 per il circuito teatrale). Il problema sta nei che i criteri di ammissibilità dei progetti che così come sono stati concepiti risultano molto restrittivi e onerosi soprattutto per il numero di spettacoli da rappresentare in un anno (100 giornate recitative) e al numero di piazze regionali da coinvolgere (almeno 10), escludendo così di fatto la quasi totalità dei soggetti iscritti all’albo regionale del teatro, sezione distribuzione. Soggetti che operano da anni e con continuità sia nei principali e sia nei piccoli teatri calabresi offrendo alla cittadinanza un’offerta culturale di alta qualità. Forse, si intendeva rispettare in questo bando, gli articoli della legge n. 19 del 2017 per la programmazione e lo sviluppo dell’attività teatrale, ma in un modo confuso e spesso con una contraddittoria interpretazione, dimenticando le richieste giunte da parte degli operatori culturali colpiti da oltre due anni dalla pandemia di Covid19 che ha causato il blocco dell’attività artistica e culturale nazionale”.

“Lo scorso 21 ottobre, il settore cultura della Regione Calabria ha pubblicato in pre-informazione i bandi per il sostegno dell’attività teatrale calabrese secondo il piano triennale approvato dalla giunta regionale lo scorso 7 settembre 2022. Uno dei bandi, con un fondo triennale di 1.5000.000 di euro destinati interamente alla distribuzione, suddiviso in due tipologie d’intervento, è finalizzato a promuovere lo sviluppo di una rete dei teatri calabresi e di circuiti teatrali attraverso soggetti che fanno distribuzione, promozione e formazione del pubblico. Il bando, rispetto alle risorse stanziate potrebbe sostenere con 50/40 mila euro circa, 11 soggetti (6 per la rete di teatri e 5 per il circuito teatrale). Il problema sta nei che i criteri di ammissibilità dei progetti che così come sono stati concepiti risultano molto restrittivi e onerosi soprattutto per il numero di spettacoli da rappresentare in un anno (100 giornate recitative) e al numero di piazze regionali da coinvolgere (almeno 10), escludendo così di fatto la quasi totalità dei soggetti iscritti all’albo regionale del teatro, sezione distribuzione. Soggetti che operano da anni e con continuità sia nei principali e sia nei piccoli teatri calabresi offrendo alla cittadinanza un’offerta culturale di alta qualità. Forse, si intendeva rispettare in questo bando, gli articoli della legge n. 19 del 2017 per la programmazione e lo sviluppo dell’attività teatrale, ma in un modo confuso e spesso con una contraddittoria interpretazione, dimenticando le richieste giunte da parte degli operatori culturali colpiti da oltre due anni dalla pandemia di Covid19 che ha causato il blocco dell’attività artistica e culturale nazionale”.

“La Regione, invece, di premiare e sostenere lo sforzo di tutti questi soggetti che nonostante un notevole svantaggio culturale rispetto al resto della nazione e alle tante difficoltà logistiche ed economiche continuano a resistere da anni operando sul territorio calabrese, spesso a supporto degli enti comunali proprietari di teatri, per promuovere e valorizzare il sistema teatrale e le risorse artistiche del territorio. Sono rammaricata perché per l’ennesima volta si è adottato il metodo sbagliato. Personalmente avevo suggerito, come in altre occasioni, che si attivasse un tavolo prima di presentare il bando perché spesso chi redige materialmente i bandi non ha contezza della variabilità dei territori e il confronto tra persone porta sempre ad una sensibile riduzione delle criticità. Ma anche questa volta si è scelto di proseguire senza confronto, senza ascoltare consigli di chi è sul campo da anni e senza accettare nessuna indicazione. Il risultato è lo stesso delle altre volte, un nulla di fatto, un’occasione sprecata e un intero settore abbandonato a se stesso”.

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