Buco all’Asp di Cosenza, scontro social tra Morra e il giornalista Bonistalli

Morra: "Il mio non è stato un intervento censorio nei confronti del giornalista". Bonistalli: "Apprezzo chi è capace di fare autocritica"
asp cosenza

Dibattito tra il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, e il giornalista di “Non è l’Arena”, Daniele Bonistalli, durante la trasmissione andata in onda ieri sera su La7 e riguardante il buco dell’Asp di Cosenza (LEGGI). Una discussione trasferitasi sui social e nella quale il giornalista ha inteso chiarire i contenuti della vicenda: “Permettetemelo. Solitamente taccio. Ma stavolta ne va della mia dignità professionale e umana. Nella puntata di stasera il senatore Nicola Morra ha sentito l’esigenza, con molta garbatezza, di bacchettarmi in diretta. Lui a Roma, io a Cosenza in collegamento. “Devo correggere Bonistalli”, ha avuto l’impellenza di dire. Quindi mi sento di fare una doverosa precisazione a titolo personale. E la faccio qui perché in diretta mi sono morso la lingua. Ripetutamente. Prima di essere un inviato di La7 e di Non è l’Arena sono un giornalista e alla correttezza dell’informazione ci tengo.

“Le dichiarazioni di Morra non hanno alcun riscontro”

“Le dichiarazioni di Morra non hanno alcun riscontro”

“Morra ha dichiarato – scrive il giornalista – che il buco dell’Asp di Cosenza sarebbe di oltre 1 miliardo di euro dicendo appunto “Devo correggere Bonistalli”. Un miliardo. Suona bene, è scenografico, peccato che non abbia nessun riscontro da dati o fonti. Forse il senatore si sbaglia con la stima del contenzioso, che è ben altra cosa. In studio è anche venuto fuori che io avrei parlato di un buco di 500mila euro (lì per lì ho anche pensato di essere seriamente dislessico o solamente scemo). Ma poi ho verificato. Quindi, senza polemiche: nel video, come sentirete, dico “almeno mezzo miliardo” che, per chi non avesse confidenza con i numeri, è un 500 con altri 6 zeri a seguire. 500milioni. La cifra è suffragata da documenti e da tre fonti qualificate: ovvero la Corte dei Conti, il Collegio sindacale della stessa Asp di Cosenza e le dichiarazioni dell’attuale Commissario La Regina. Dunque, prima di correggere qualcuno – che sa benissimo, caro Morra, non potrebbe mai rispondere e innescare una polemica a distanza con un ospite in studio che ha una posizione ben superiore rispetto a quella di mero reggi microfono quale sono – ci pensi due volte invece di svilirlo in diretta.

Il chiarimento e le scuse di Morra

Morra ha chiarito di aver “corretto l’inviato di “Non è l’Arena” in relazione all’ammontare del debito dell’Asp di Cosenza, a suo dire pari a circa 500 milioni di euro. A mio giudizio pari al doppio, cioè a circa 1 miliardo di euro. Il mio è stato un intervento cui Bonistalli non ha potuto replicare, ed è quindi sembrato a qualcuno che il politico, da studio, censurasse il giornalista in collegamento.

“Nessun intento censorio”

Non è così – scrive Morra su Facebook –, non avevo intento censorio nei confronti del giornalista, cui va la mia stima, ma volevo solo puntualizzare che, per quanto ne so, fra debiti accertati e una prevedibile percentuale di soccombenza nel contenzioso in essere fra Asp e creditori, i numeri dovrebbero essere, per quanto aleatori, vicini al miliardo piuttosto che alla metà dello stesso. Ma fosse anche solo mezzo di miliardo, questo sarebbe oltremodo oltraggioso per i cittadini cosentini, costretti a prestazioni spesso fumose, con tanti operatori della sanità pubblica che si prodigano in maniera encomiabile e tanti altri non si capisce a che titolo operanti al servizio del diritto alla salute, con un’emigrazione sanitaria scandalosa e che non recede dopo 11 anni di commissariamento della sanità pubblica calabrese”.

“Il mio era solo un arricchimento al dibattito”

Morra aggiunge ancora: “C’è necessità di indagini anche giornalistiche – conclude il parlamentare M5S – sulle malversazioni che affliggono le pubbliche amministrazioni tutte, e devo ringraziare “Non è l’Arena” che si sta occupando da più tempo di temi difficili, che nascondono anche interessi della criminalità organizzata e non solo, e che ledono diritti. Pertanto voglio scusarmi con Daniele Bonistalli se ha inteso il mio intervento come dissacratorio nei suoi confronti quando, al contrario, voleva essere solo un arricchimento al dibattito per arrivare ad una stima la più possibile verosimile del buco dell’Asp cosentina”.

L’ulteriore commento del giornalista

Laconico l’ultimo commento su Facebook di chi sa il fatto suo: “A volte non restare in silenzio – conclude il giornalista – ripaga, del detto e del non detto. E non nascondo di apprezzare chi è capace di fare autocritica e metterci la faccia”.

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