I carabinieri del Comando provinciale Carabinieri di Crotone hanno dato esecuzione a Petilia Policastro, Livorno e Catanzaro, ad un’ordinanza di custodia cautelare applicativa della misura degli arresti domiciliari e del divieto di dimora nella provincia di Crotone emessa dal gip del Tribunale Ordinario di Crotone, su richiesta della Procura locale della Repubblica, nei confronti di otto indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di peculato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione in atti giudiziari, soppressione, distruzione e occultamento di atti, concussione e violenza sessuale.
Le misure cautelari
Le misure cautelari
L’inchiesta, secondo quanto si è appreso, riguarda fatti relativi all’amministrazione comunale di Petilia Policastro e tra le persone finite ai domiciliari figurano anche Amedeo Nicolazzi e Francesca Costanzo, rispettivamente sindaco e assessore comunale. Il gip Michele Ciociola ha disposto il divieto di dimora nella provincia di Crotone per l’imprenditore edile Palmo Garofalo; per il consigliere comunale di maggioranza Antonio Curcio; Marilena Curcio (già addetta allo staff del sindaco Nicolazzi); l’assessore comunale ai Lavori pubblici Vincenzo Ierardi; il tecnico comunale Sebastiano Rocca; e direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Crotone Domenico Tedesco. Complessivamente sono 17 gli indagati e tra di loro figurano medici, imprenditori, funzionari pubblici e anche un vigile urbano di Petilia Policastro.
I nomi di tutti gli indagati
Antonio Aloe, 65 anni; Roberto Bruno, 46 anni; Francesca Costanzo alias “Franca”, 61 anni; Marilena Curcio, 36 anni; Palmo Garofalo, 59 anni; Pietro Giulio Lucente alias Pierino, 68 anni; Pietro Masciari, 67 anni; Domenico Mirabelli alias Ierardi, 56 anni; Amedeo Nicolazzi, 70 anni; Nadia Perri, 44 anni; Vincenzo Ierardi, 34 anni; Sebastiano Rocca, 37 anni; Francesco Talarico, 32 anni; Piero Talarico, 57 anni; Domenico Tedesco, 64 anni; Francesco Tilelli, 67 anni; Antonio Curcio, 33 anni.
Le ipotesi accusatorie
Secondo gli inquirenti i pubblici amministratori e il dipendente del Comune di Petilia Policastro, in più occasioni dall’aprile al dicembre 2018, si sono appropriati arbitrariamente o comunque hanno distratto dalle loro finalità alcune derrate alimentari rientranti nel cosiddetto progetto “Lotta alla povertà”, per il quale il Comune di Petilia aveva sottoscritto una convenzione con il Banco delle Opere di Carità. Era stato stabilito che i beni alimentari venissero distribuiti per il sostegno delle persone indigenti. Diversi invece sono stati i pacchi viveri distribuiti non a soggetti bisognosi e ricompresi negli appositi elenchi, ma ad amici e conoscenti e addirittura, in alcune occasioni, anche a persone appartenenti alla locale criminalità. Le indagini hanno altresì permesso di acquisire gravi indizi in relazione ad un episodio di corruzione verificatosi il 21 novembre 2018 a Crotone. In quella data, in un bar, due amministratori e un tecnico comunale del Comune di Petilia, su mandato del sindaco, si sono accordati con un dirigente del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Crotone, affinché, ricevuti alcuni beni alimentari quali olio e castagne, questi provvedesse a diminuire, arbitrariamente, un’ammenda di circa tremila euro. La sanzione era stata elevata, il 15 novembre 2018, da due ispettori della stessa Asp, i quali avevano rilevato in un cantiere comunale delle violazioni in materia di tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. La modifica del verbale aveva comportato una riduzione della sanzione pecuniaria e un indebito vantaggio nell’ambito di due procedimenti penali instaurati presso la Procura della Repubblica di Crotone, per il Responsabile dei lavori e il titolare dell’impresa edile che stava svolgendo i lavori.
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