Concluse le attività del Progetto RIZOMA – Radici pedagogiche a supporto della resilienza minorile finanziato al Centro Calabrese di Solidarietà in partenariato con il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro e l’Ufficio scolastico regionale per la Calabria dalla Regione Calabria. Nei giorni scorsi, all’Auditorium del Centro di giustizia minorile per la Calabria di Catanzaro, si è svolta la manifestazione finale che ha visto la premiazione degli studenti degli istituti scolastici, accompagnati dai docenti referenti e dai dirigenti, che hanno partecipato al bando di concorso (ultimo step del progetto) realizzando un’opera (poesia, video, foto, cartellonistica, musicale) sulle tematiche del bullismo e del cyberbullismo.
Protagonisti 85 docenti e circa 1035 studenti
Protagonisti 85 docenti e circa 1035 studenti
Le attività del progetto, finalizzato a “intervenire direttamente sugli attori (docenti e alunni) del sistema scuola” al fine di “implementare una strategia comune per la diffusione della cultura della legalità con particolare incidenza sull’inclusione scolastica e sul contrasto del cyberbullismo”, hanno visto protagonisti 85 docenti e circa 1035 studenti dei 25 istituti scolastici di primo e secondo grado della regione Calabria che hanno dato disponibilità all’azione.
Erogate 5 sessioni formative
In particolare a favore dei docenti, collegati da remoto, si sono erogate 5 sessioni formative che hanno riguardato a) gli aspetti emotivi e comunicativi nella gestione del gruppo classe; b) i fattori di rischio e di protezione in età evolutiva; c) cyberbullismo e trappole del web; d) violenza di genere, bullismo omo e transfobico; e) la funzione pedagogica del TM di Catanzaro. Negli incontri con gli studenti sono stati affrontati, con modalità laboratoriale, le tematiche del bullismo, cyberbullismo, competenza emozionale e problem solving.
I contributi dei relatori
La manifestazione ha visto gli interventi dei relatori presenti al tavolo, coordinati dal responsabile di progetto Andrea Barbuto, tra i quali la presidente del Centro Calabrese di Solidarietà (capofila della partnership) Isolina Mantelli, la presidente del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro Teresa Chiodo, la dirigente del Centro Giustizia Minorile per la Calabria Mirella Petrillo, la referente per la Regione Calabria Teresa Falcone, la referente per l’Ufficio scolastico regionale per la Calabria Maria Marino, il pedagogista del Centro Calabrese di Solidarietà Claudio Falbo e il giudice onorario minorile Valentina Pirrò.
L’importanza della sinergia tra enti
I relatori hanno condiviso l’”importanza della sinergia tra enti del privato sociale accreditati dalla Regione Calabria e istituzioni che sono direttamente impegnati nel contrasto dei comportamenti devianti minorili e negli aspetti della prevenzione universale, indicata e selettiva, come da intervento della dott.ssa Falcone, al fine di innescare meccanismi virtuosi a favore dei minori in parte invischiati, come suggeriva la dott.ssa Chiodo, in situazioni di povertà educativa e di contro l’urgenza di innalzare il livello culturale e formativo degli stessi per sviluppare processi autonomi di crescita”.
Accorgersi della propria zona d’ombra e superarla
“Accorgersi della propria zona d’ombra e superarla facendo scorgere le qualità che ognuno di noi possiede al fine di costruire quell’umanità che ultimamente sembra dimenticata – si legge in una nota – è l’invito che, come un grido, la dott.ssa Mantelli urla alla platea dei giovani e dei professori presenti. Docenti e dirigenti che sono, secondo la dott.ssa Marino, pedine fondamentali attraverso le quali avviare innovazioni all’interno degli Istituti Scolastici che possono favorire la crescita degli studenti non solo in senso pedagogico”.
Il comparto emozionale
E ancora: “La ricchezza del comparto emozionale che i ragazzi hanno mostrato negli incontri che l’equipe ha realizzato all’interno delle classi, dopo che agli stessi è stato – causa Covid – negli ultimi due anni impedito di socializzare, come affermato dal dottor Falbo. E ancora l’importanza di scorgere e di tirar fuori le competenze anche da ragazzi che sono stati segnalati dall’autorità giudiziaria per reati e sottoposti alla Messa alla Prova in ambito penale come ha sentenziato la dottoressa Pirrò e quindi la valenza della ricerca del rispetto e dei diritti civili conquista della società moderna e dei giovani come riferiva la dott.ssa Petrillo”. A latere della manifestazione, i ragazzi presenti hanno anche visitato l’aula del gup e del Dibattimento dove si celebrano i processi penali minorili presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro.
Gli istituti scolastici vincitori
Gli istituti scolastici che sono risultati vincitori hanno ricevuto un assegno da 450 euro da spendere in materiale didattico. Ecco i nomi: