di Sergio Pelaia – Anche nel rituale delle riunioni preliminari alla celebrazione della prima seduta del consiglio regionale l’era Occhiuto comincia con una rottura dei rituali rispetto al passato. La riunione di esordio della nuova assemblea di Palazzo Campanella è iniziata infatti con solo circa 45 minuti di ritardo rispetto alla convocazione, a fronte delle tante ore che hanno invece contraddistinto lo stesso passaggio nel recente passato.
La votazione lampo
La votazione lampo
Dopo un brevissimo intervento del consigliere anziano che ha guidato le prime mosse della seduta, il pentastellato Francesco Afflitto, i consiglieri più giovani (Salvatore Cirillo di Coraggio Italia e Davide Tavernise del M5S) hanno svolto il ruolo di segretari nei passaggi che hanno portato alla votazione per la Presidenza del consiglio regionale. Il responso è stato piuttosto rapido e restituisce una maggioranza compatta a dispetto delle voci di malumori della vigilia: alla prima votazione, con 22 voti a favore e 9 schede bianche, Filippo Mancuso è stato eletto presidente della massima assemblea elettiva calabrese. Il commercialista catanzarese (59 anni), alla seconda legislatura consecutiva ed eletto nella lista della Lega, ha ringraziato per la fiducia e ha espresso la volontà di essere il “presidente di tutti, garante della cultura democratica e del rispetto delle regole”.
Dalla Sacal a San Francesco
Nel suo intervento Mancuso ha affrontato i temi di attualità che riguardano la Calabria, dalla pandemia al Pnrr, dalla fine del “tormentone” del commissariamento della sanità alla pervasività della criminalità organizzata, ricordando l’esperienza di Jole Santelli e lodando l’avvio di Roberto Occhiuto che il cui “dinamismo intellettuale e politico – ha detto – ha da subito segnato il cambio di passo che la Calabria e il nostro tempo esigono”. Il neo presidente del consiglio regionale ha citato il caso Sacal auspicando che “intervengano subito le autorità di controllo” e parlato della sua città e “dell’asse Catanzaro-Lamezia purtroppo trascurato in passato”. Ha quindi sottolineato la necessitò del “contributo anche critico della stampa” e ha chiuso con una citazione di San Francesco D’Assisi: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.
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