Cade dal soppalco in un cantiere edile nel Catanzarese e muore, un indagato

di Gabriella Passariello- C’è un indagato per la morte di Felice Reverso, l’operaio che ha perso la vita il 24 febbraio scorso per le ferite riportate in seguito ad un incidente sul lavoro in un cantiere edile a Satriano Marina, nel Catanzarese. Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Silvia Peru ha chiuso le indagini con contestuale informazione di garanzia a carico del datore di lavoro Domenico Ranieri, 74 anni, di Davoli, rappresentante legale della ditta costruzioni Edil.Co. Ra. srl nei confronti del quale si ipotizza il reato di omicidio colposo. Un atto dovuto l’avviso di garanzia per consentire all’indagato, assistito dall’avvocato Giovanni Russomanno, di esercitare il diritto alla difesa.

Senza il casco di protezione

Senza il casco di protezione

Secondo le ipotesi accusatorie Ranieri, in qualità di datore di lavoro e responsabile del servizio di prevenzione e protezione, “per negligenza, imperizia, imprudenza” avrebbe assegnato mansioni al dipendente, senza aver preventivamente acquisito il certificato medico imposto dal programma di sorveglianza sanitaria, omettendo di richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti in materia di sicurezza. Avrebbe inoltre consentito a Reverso di lavorare  senza indossare il caschetto di protezione,  permettendogli di utilizzare per lo svolgimento dell’incarico assegnato un soppalco non conforme alle disposizioni vigenti in materia. Una serie di violazioni che secondo la Procura sono costate la vita all’operaio.

La tragedia nel cantiere edile

Secondo la ricostruzione dei fatti, il 31 gennaio scorso, Felice Reverso  dipendente della costruzioni Edil. Co. Ra. srl, previamente accompagnato insieme ad un altro collega dal datore di lavoro Domenico Ranieri  si trovava nel cantiere edile di proprietà della Edil. Co. Ra. e mentre stava svolgendo la propria attività lavorativa sull’impalcatura è caduto improvvisamente a terra riportando lesioni all’inizio giudicate guaribili in 30 giorni dall’ospedale di Soverato. Le condizioni di salute dell’uomo sono andate via via degenerando, tanto a dover essere trasferito  e ricoverato al Pugliese-Ciaccio, dove è morto 24 febbraio scorso per un arresto cardiocircolatorio.

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