Caduta incontrollata di un razzo cinese, sulla traiettoria anche la Calabria: scatta l’allerta

La Protezione Civile - attraverso un comunicato - ha allertato altre quattro regioni italiane: Sardegna, Lazio, Molise e Puglia
razzo cinese

Ancora una volta un razzo cinese (LEGGI) cadrà sulla terra in maniera incontrollata. C’è una “remota possibilità”, infatti, che frammenti di un lanciatore spaziale cinese che sta rientrando in modo incontrollato nell’atmosfera terrestre possano cadere in Italia. Lo fa sapere la Protezione Civile che ha allertato in questo senso cinque regioni: Sardegna, Lazio, Molise, Puglia, Calabria. Si tratta di uno dei detriti spaziali più pesanti mai rientrati sulla terra: ha una massa tra le 17 e le 23 tonnellate e una altezza di 30 metri. Il razzo Lunga Marcia 5B è stato lanciato il nella giornata di lunedì 31 ottobre dallo spazioporto di Wenchang e ha trasportato in orbita con successo il terzo ed ultimo modulo della Stazione Spaziale Cinese.

Tavolo tecnico

Tavolo tecnico

Si è svolto un primo incontro del tavolo tecnico che seguirà le operazioni di rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del lanciatore cinese Prc-Cz5b. Alla riunione, hanno preso parte, oltre all’Asi, (Agenzia Spaziale Italiana) un membro dell’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentanti del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa – Covi e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione di Protezione civile della Conferenza delle Regioni. Successivamente, “nonostante la bassa possibilità che uno o più frammenti del lanciatore possano colpire il nostro Paese” – precisa la nota -, il Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio, ha informato sull’evoluzione dello scenario atteso le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale, nonché le Regioni interessate.

Il rientro

Una prima indicazione arriva da Aerospace Corporation che ha indicato come il razzo spaziale cinese potrebbe rientrare il 5 novembre alle 2:38 (ora italiana). L’incertezza è attualmente molto grande considerando che si parla di ± 16 ore. A titolo di esempio, nella precedente predizione avvenuta due ore prima dell’ultima, la stima era per le 3:21 (ora italiana). Questo significa che anche sapere dove potrebbero cadere dei detriti è molto difficile considerando le velocità in gioco.

Ma attualmente le stime sull’orario di caduta sono approssimative e diverse. Il razzo, infatti, potrebbe rientrare nella nostra atmosfera – come riporta Il Messaggero – tra il pomeriggio del 4 novembre e quello di sabato 5, con un margine di circa 28 ore. In questo periodo sono previsti quattro sorvoli del territorio italiano generati da due orbite, che andranno ad interessare le regioni Sardegna, Lazio, Molise, Puglia, Calabria. Non è quindi ancora completamente possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio”. Il rientro però può variare in base a diversi fattori come propellente rimasto nei serbatoi, distruzione di vari componenti e altro. Aggiornamenti saranno forniti nel corso dei giorni da diversi enti e società.

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