di Damiana Riverso – Emozione e voglia di fare, di ricominciare, nonostante le delusioni, le difficoltà, i mesi trascorsi con la paura di non farcela. Con questo spirito le attività che finora sono state chiuse totalmente o in maniera parziale hanno riaperto i battenti con il passaggio della Calabria in zona gialla.
A tirare il vero sospiro di sollievo sono stati i ristoratori, forse la categoria più colpita finora dalle restrizioni imposte dalla pandemia di Coronavirus, costretta a subire chiusure totali o lavorare solo d’asporto e fino alle 18. Oggi seppur sempre con la limitazione dell’orario, ristoranti e bar catanzaresi hanno ripreso il servizio ai tavoli, la colazione, l’aperitivo e il pranzo e dopo le 18 potranno continuare fino alle 22 l’asporto. Una ripartenza a metà, ma pur sempre una ripartenza importante. “Non ho mai pensato di mollare, abbiamo fatto sacrifici e continueremo a farli ma chiudere mai”. Seppur in evidente difficoltà, con le bollette che ogni mese sono arrivate puntuali, non certo come i ristori e la cassa integrazione, i ristoratori cercano un ritorno alla realtà augurandosi di non chiudere più.
A tirare il vero sospiro di sollievo sono stati i ristoratori, forse la categoria più colpita finora dalle restrizioni imposte dalla pandemia di Coronavirus, costretta a subire chiusure totali o lavorare solo d’asporto e fino alle 18. Oggi seppur sempre con la limitazione dell’orario, ristoranti e bar catanzaresi hanno ripreso il servizio ai tavoli, la colazione, l’aperitivo e il pranzo e dopo le 18 potranno continuare fino alle 22 l’asporto. Una ripartenza a metà, ma pur sempre una ripartenza importante. “Non ho mai pensato di mollare, abbiamo fatto sacrifici e continueremo a farli ma chiudere mai”. Seppur in evidente difficoltà, con le bollette che ogni mese sono arrivate puntuali, non certo come i ristori e la cassa integrazione, i ristoratori cercano un ritorno alla realtà augurandosi di non chiudere più.
“Siamo pronti a ripartire, abbiamo sempre seguito le regole, ci siamo preparati e ora non ci resta che accogliere i nostri clienti. Siamo certi che tutti hanno bisogno di un po’ di normalità, sempre e comunque nel rispetto delle regole che ci permettono di restare aperti”. Regole rispettate ma non sempre condivise, sono in tanti a pensare che la chiusura serale sia eccessiva: “Sarebbe bastato un maggiore controllo del territorio e con il distanziamento ai tavoli, il numero ridotto di persone e tutti gli accorgimenti in linea con la normativa potevamo benissimo aprire la sera. Così si rischia anche troppa folla a pranzo, invece con la cena i clienti si potevano distribuire meglio”.
Questi mesi sono stati indubbiamente difficili, sopratutto sul piano economico, le entrate sono state minori rispetto alle uscite e anche gestire l’asporto non è stato facile, perché le forniture per le confezioni hanno un costo. Ma la voglia di buttarsi tutto alle spalle non ha prezzo, seppur consapevoli di dover convivere con il virus e con le regole che ci ha imposto da oggi la Calabria è “libera” di sorridere davanti a un caffè.
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