Calabria in zona rossa, i ristoratori in rivolta: “Da Lega e Spirlì colpo di grazia al settore”

Il Comitato Ristoratori sul piede di guerra dopo l'ultima ordinanza firmata dal presidente facente funzione: "Così si finisce nel baratro più profondo"
commercio in Italia

“Solo qualche mese fa il buon Matteo Nazionale (Salvini) si schierava apertamente dalla parte dei ristoratori e contro i Dpcm dell’ex premier Conte e dell’attuale ministro della Salute Speranza, definendo i lockdown inutili alla limitazioni dei contagi e utili a minare la sopravvivenza di numerose attività economiche. Poco dopo l’altro buon Matteo Nazionale (Renzi) decise di staccare la spina all’allora Governo Conte targato Pd-M5s-Leu-Iv e convergere su un governo di unita nazionale guidato dall’ex Governatore della Banca d’Italia Draghi. Restando in tema ristorazione si è dato vita ad un Morzello”. E’ quanto afferma in una nota il Comitato Ristoratori commentando la decisione adottata dal presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì che ha prorogato la zona rossa fino al prossimo 21 aprile. Per i ristoratori si tratterebbe del colpo di grazia al settore. “Abbiamo riposto – dicono – fiducia nei programmi e nell’azione del neonato Morzellum per superare i gravi ritardi collezionati dal precedente esecutivo in tema di vaccinazioni e mettere in campo azioni utili per rilanciare l’economia del nostro paese. Ma, come spesso accade in politica, i buoni propositi vi erano tutti, i fatti un pò meno”.

Le “false promesse” dei governi Conte e Draghi

Le “false promesse” dei governi Conte e Draghi

Il comitato elenca quindi le promesse mancate dei governi. “Si comincia con il decreto ristori, parzialmente partorito dal precedente governo Conte e messo in campo dal Governo Draghi. Proprio leggendo il testo del decreto abbiamo compreso che la musica nei fatti non era cambiata anzi le note erano proprio sulla linea dei Requiem di Mozartiana memoria. A tutto ciò si unisce il ritorno del virus che con il suo dilagare costringe nuovamente la nostra nazione a colorarsi di rosso e arancione e la nostra regione cadere nel baratro più profondo con un rosso cupo che con una sanità a pezzi e un’organizzazione scarsa ed elefantiaca della campagna vaccinale non lascia intravedere nessun spiraglio di luce. Con buona pace degli slogan elettorali del presidente Spirlì e del Matteo nazionale (Salvini), io speriamo che me la cavo”.

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