di Sergio Pelaia – Quando era già abbondantemente superata la mezzanotte il consiglio regionale ha esaurito, approvandoli, tutti i punti all’ordine del giorno della seduta di ieri. Non provvedimenti di poco conto, ma decisioni sostanziali che cambiano innanzitutto il modo di gestire la sanità. Oltre all’ok al programma di governo di Roberto Occhiuto (LEGGI QUI) e al Documento di economia e finanza regionale illustrato in aula dalla vicepresidente Giusy Princi, la maggioranza di Palazzo Campanella ha dato l’ok anche alla creazione dell’Azienda zero – che accentrerà a sé molte funzioni della sanità regionale soprattutto relative a bilanci, acquisti e assunzioni (LEGGI QUI) – e ha avviato l’iter per la fusione dell’Ao “Pugliese-Ciaccio” e l’Aou “Mater Domini” che porterà alla nascita, a Catanzaro, di un’unica Aou, la “Renato Dulbecco” (LEGGI QUI).
L’Azienda zero parte “in via sperimentale”
L’Azienda zero parte “in via sperimentale”
Sull’Azienda zero Occhiuto ha manifestato “la piena disponibilità della Regione a concertare le iniziative rivolte a riformare la sanità sia all’interno del consiglio regionale sia all’esterno con i vari attori del settore”, e ha poi ribadito di aver riscontrato una certa diffidenza nei confronti della Calabria “negli incontri con i soggetti attuatori della spesa del Fondo sanitario, rispetto agli investimenti del Pnrr e relativamente alla capacità della Regione di organizzare gli interventi nei tempi stabiliti”. Quindi questa misura sarebbe mirata anche a colmare il “danno di reputazione” con strumenti “utili al superamento del deficit, anche in considerazione del gap provocato dalla mancanza di risposte da parte delle Aziende sanitarie”. La costituzione dell’Azienda zero è stata già annunciata al Mef e al Tavolo Adduce e partirà “in via sperimentale e, dunque, non sarà subito operativa, al fine di non ripetere gli errori commessi in passato in assenza di un adeguato modello organizzativo”.
I dubbi di Amalia Bruni. Il Pd chiede (invano) un rinvio
Perplessa Amalia Bruni, che ha rilevato come la questione non abbia avuto “la giusta attenzione in conferenza dei capigruppo” considerato che “il testo è stato depositato solo da qualche giorno”. L’opposizione insomma solleva forti dubbi “sulla legittimità della norma”, ma comunque Nicola Irto ha spiegato che il gruppo del Pd concorda con la necessità di razionalizzazione del sistema sanitario ma ha chiesto un rinvio del provvedimento – poi non approvato dall’aula – per approfondire meglio la questione coinvolgendo i Comuni e le parti sociali. Nettamente contrario, invece, Ferdinando Laghi (De Magistris Presidente) secondo cui l’Azienda zero “peggiorerà un quadro già disastrato”, sarà “una super Azienda unica che assorbirà tutte le altre, accentrando ulteriormente una sanità a suo avviso già troppo accentrata”.
Gli altri interventi
Occhiuto ha replicato di aver coinvolto il Tavolo Adduce e che a suo parere, al limite, la responsabilità di un eventuale interferenza potrebbe essere attribuita al Commissario. Si è però chiesto se il commissariamento “debba essere inteso in posizione remissiva rispetto al Governo nazionale oppure debba dimostrare che il consiglio regionale svolge un’azione positiva e propositiva” assumendo una posizione da “protagonista nei temi sulla sanità, creando un nuovo modo di approcciarsi a tale materia”. A sostegno della scelta di Occhiuto diversi interventi della maggioranza (Montuoro e Neri per FdI, Loizzo per la Lega, De Nisi per Coraggio Italia, Graziano per l’Udc, Crinò per Forza Azzurri e Arruzzolo per Forza Italia). Per l’opposizione sono invece intervenuti anche Tavernise (M5S) che si dice sostanzialmente concorde con Occhiuto nel merito ma non nel metodo, Bevacqua e Mammoliti (Pd), Lo Schiavo (De Magistris).
Parte l’iter per la fusione tra Ao e Aou di Catanzaro.
La proposta sull’Azienda zero è stata dunque approvata a maggioranza, come avvenuto anche per quella dal titolo “Razionalizzazione e miglioramento dell’offerta assistenziale nel territorio regionale” che si concretizza nell’avvio dell’iter per arrivare all’unificazione tra Azienda ospedaliera e Azienda universitario del capoluogo. Il presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso, che ne è il relatore, fa presente che la proposta di legge “sana le contestazioni della Corte costituzionale” e che tale scelta organizzativa “è prevista anche nel piano di rientro ed è stata più volte sollecitata dai Ministeri affiancanti”. Alecci ha annunciato il voto contrario del Pd mostrando perplessità analoghe a quelle sull’Azienda zero, mentre Laghi pur non avendo “niente in contrario sulla fusione” ha giudicato “negativa la ricaduta sui giovani che faranno i medici” auspicando un percorso diverso che potesse passare da una condivisione dei contenuti. La maggioranza, con Montuoro (a dar man forte alla linea dettata da Mancuso e Occhiuto), ha approvato anche questo punto.
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