Camilli in versione “Maledetto United” fa felice Auteri

di Danilo Colacino – ‘La guerra è ancora tutta da combattere, lottiamo insieme’. Ecco il testo dello striscione affisso dagli Uc ’73 alle inferriate della Curva Massimo Capraro che ha esaltato la vis pugnandi di mister Gaetano Auteri, da Floridia, il quale – forse vittima di una larvata forma di incontinenza verbale – ha rivendicato ieri in sala stampa la bontà del lavoro svolto e soprattutto assunto le vesti dell’aziendalista – forse andando fuori i binari – mostrandosi strenuo difensore della società con toni apparsi eccessivamente accesi e coloriti. Si badi bene: la riconoscenza nei confronti di una proprietà impeccabile è comunque stata lodevole, essendo caratterizzata da frasi onorevoli: “La dirigenza non ci fa mancare alcunché. Anzi, ci ha finora dato tutto quello che abbiamo voluto. Eppure, ahimè, la gente non si rende conto di un simile patrimonio”. E fin qui nulla quaestio, salvo qualche ‘smarronata’ successiva in cui l’esperto tecnico siciliano si è lasciato andare a dichiarazioni nelle quali si è mostrato un po’ troppo intollerante di fronte alla diserzione – per così dire – del Ceravolo da parte dei tifosi giallorossi. Non certo una bella cosa, per carità, ma nel pieno diritto di un pubblico, di sicuro passionale, costretto purtroppo a sorbirsi 27 anni complessivi di C (eccezion fatta per la meteorica, e alla luce dei risultati poco edificante,  comparsata in B fatta registrare tra il 2004 e il 2006).

La recente buona sorte del salace Auteri. Al di là di questo, chissà se l’allenatore delle Aquile abbia detto una preghierina per Biagianti del Catania – che domenica scorsa ha causato il rigore con cui, proprio allo scadere, la Cavese ha raggiunto sul 2 – 2 gli etnei, rivali delle Aquile per il gradino più basso del podio – o del vulcanico presidente della Viterbese Piero Camilli il quale alla vigilia della trasferta in terra calabra ha dimostrato molta più forza, e follia calcistica, di Sam Longson. Chi? Il patron del Derby County che, a differenza dello stesso Camilli, nell’ormai lontano 1973 non ebbe il coraggio – ma sarebbe più corretto scrivere l’incoscienza – di cacciare l’indimenticato fenomenale Brian Clough, il quale non volle ricorrere al turnover nella gara di Premier contro i detestati arcirivali del Leeds disputata alla vigilia del return match della semifinale di Coppa dei Campioni contro la Juventus. Una vicenda raccontata alla perfezione nel film-capolavoro di Tom Hooper ‘Maledetto United’. Camilli – non a caso definito ironicamente “uno di noi” in un coro levatosi a fine gara dalla Ovest – non si è infatti discostato dall’ardito intendimento iniziale, sebbene le fondate argomentazioni ascoltate dal suo ex allenatore Antonio Calabro a cui ha invece dato il benservito appunto per non aver voluto giocare il recupero di campionato con la formazione giovanile. Un sacrificio nella testa del presidente indispensabile per preservare la prima squadra in vista della finale di ritorno di Coppa Italia di Lega Pro con il quotato Monza.

La recente buona sorte del salace Auteri. Al di là di questo, chissà se l’allenatore delle Aquile abbia detto una preghierina per Biagianti del Catania – che domenica scorsa ha causato il rigore con cui, proprio allo scadere, la Cavese ha raggiunto sul 2 – 2 gli etnei, rivali delle Aquile per il gradino più basso del podio – o del vulcanico presidente della Viterbese Piero Camilli il quale alla vigilia della trasferta in terra calabra ha dimostrato molta più forza, e follia calcistica, di Sam Longson. Chi? Il patron del Derby County che, a differenza dello stesso Camilli, nell’ormai lontano 1973 non ebbe il coraggio – ma sarebbe più corretto scrivere l’incoscienza – di cacciare l’indimenticato fenomenale Brian Clough, il quale non volle ricorrere al turnover nella gara di Premier contro i detestati arcirivali del Leeds disputata alla vigilia del return match della semifinale di Coppa dei Campioni contro la Juventus. Una vicenda raccontata alla perfezione nel film-capolavoro di Tom Hooper ‘Maledetto United’. Camilli – non a caso definito ironicamente “uno di noi” in un coro levatosi a fine gara dalla Ovest – non si è infatti discostato dall’ardito intendimento iniziale, sebbene le fondate argomentazioni ascoltate dal suo ex allenatore Antonio Calabro a cui ha invece dato il benservito appunto per non aver voluto giocare il recupero di campionato con la formazione giovanile. Un sacrificio nella testa del presidente indispensabile per preservare la prima squadra in vista della finale di ritorno di Coppa Italia di Lega Pro con il quotato Monza.

L’emozione della vittoria ritrovata. Pochi, davvero pochi, i circa 1.800 spettatori di fede giallorossa presenti sugli spalti del vecchio Comunale (sulla carta 3mila, ma a nostro avviso solo per il conteggio pieno degli abbonati molti dei quali assenti) che hanno comunque nuovamente assaporato il gusto della vittoria. Un successo d’oro, affatto facile al cospetto di ragazzini vogliosi di mettersi in mostra e in un paio di occasioni (una per tempo) persino capaci di spaventare il pressoché inoperoso Furlan. Una grande emozione riconquistare il bottino pieno, forse decisivo per la ‘medaglia di bronzo’ nella regular season, tanto da contagiare chiunque, persino il ‘manovratore’ dei tabelloni luminosi (muniti di cronometro) posizionati sui cartelloni pubblicitari nei pressi delle linee laterali. Un responsabile dei timer che al gol di Bianchimano, alla mezz’ora circa della gara, ha involontariamente azzerato il computo temporale. Poco male, però.

.’. Si esprime a ruota libera dunque il tecnico siciliano, ma dimentica di dire che l’importante e lusinghiero terzo posto (peraltro da ipotecare domenica) – di cui mena giustamente tanto vanto – lo deve di fatto al presidente della Viterbese Piero Camilli

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Nel corso dell'incontro sarà presentato il dossier elaborato dai circoli locali di Legambiente basato sulla campagna di monitoraggio effettuata su alcune aste fluviali
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
Le osservazioni in vista della conferenza di impatto ambientale
L'aspirante primo cittadino parla anche delle "condizioni disagevoli per l’erogazione delle prestazioni" e del "sovraccarico di lavoro"
Il più grande festival della regione, dall’anima itinerante e dal respiro internazionale, sarà inaugurato lunedì 15 aprile
Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane
L'uomo non ha saputo specificare la provenienza del denaro che per gli investigatori sarebbe frutto di illeciti
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved