“Esprimo la mia piena solidarietà al parroco di Rose Don Claudio Albanito, come già fatto telefonicamente, ed invito tutta la popolazione di Rose e l’intera comunità cristiana a stringersi attorno al parroco favorendo il ripristino della piena comunione attraverso una collaborazione fraterna per il bene e la crescita spirituale vera e sincera”. Lo scrive oggi l’ex parroco di Rose, don Battista Belcastro, che, anche su invito dello stesso Arcivescovo di Cosenza, Mons. Francesco Nolè, interviene sulla vicenda capitata a don Claudio Albanito, attuale parroco.
Sabato scorso il sacerdote, nel corso della celebrazione della Santa Messa, è rimasto intossicato per aver bevuto del liquido ancora non identificato, probabilmente candeggina, da un calice. Ancora non è chiaro se si sia trattato di un errore nel lavaggio delle stoviglie o di un’azione voluta da qualcuno. Nei giorni scorsi anche il Vescovo di Cosenza, Mons. Nolè, con una lettera aperta, ha espresso vicinanza a don Albanito e ha invitato “l’autore, o chi è conoscenza del fatto, a collaborare con le forze dell’ordine perché il dubbio di un atto sacrilego non ricada su persone innocenti o su tutta la comunità”.
Sabato scorso il sacerdote, nel corso della celebrazione della Santa Messa, è rimasto intossicato per aver bevuto del liquido ancora non identificato, probabilmente candeggina, da un calice. Ancora non è chiaro se si sia trattato di un errore nel lavaggio delle stoviglie o di un’azione voluta da qualcuno. Nei giorni scorsi anche il Vescovo di Cosenza, Mons. Nolè, con una lettera aperta, ha espresso vicinanza a don Albanito e ha invitato “l’autore, o chi è conoscenza del fatto, a collaborare con le forze dell’ordine perché il dubbio di un atto sacrilego non ricada su persone innocenti o su tutta la comunità”.
Redazione Calabria 7