Candidata esclusa dal concorso di Ginecologia a Cosenza, si va verso il Consiglio di Stato

Gli avvocati Luigi Ciambrone e Antonella Mascaro evidenziano "dei veri e propri buchi neri della impugnata sentenza su punti decisivi della controversia"
Candidata esclusa dal concorso di Ginecologia a Cosenza

In riferimento agli articoli di stampa pubblicati sulla sentenza del Tar Calabria che ha respinto il ricorso della candidata esclusa nel concorso di Ginecologia indetto dall’Ao “Annunziata” di Cosenza, rileviamo che la precitata sentenza non potrà considerarsi definitiva in quanto la stessa verrà impugnata al Consiglio di Stato. “La scrivente difesa – si legge in una nota a firma degli avvocati Luigi Ciambrone & Antonella Mascaro – ha letto attentamente le motivazioni del provvedimento che non convincono affatto e non danno risposta alle censure mosse con il ricorso originario e i motivi aggiunti. Insomma dei veri e propri buchi neri della impugnata sentenza su punti decisivi della controversia. Fra tante, ad esempio, si registra una omessa motivazione sulla Consulenza Tecnica di parte e una falsa applicazione del parere reso dall’Istituto Superiore della Sanità che aveva dato ragione alla tesi della ricorrente. Anche sulla incompatibilità del presidente della Commissione il Tar calabrese vola alto sulle prove fornite e “dimentica” delle intercettazioni telefoniche proveniente da un procedimento penale che danno un quadro di grave inimicizia fra il dottor Michele Morelli e il professor Stefano Palomba, marito della candidata”.

Il quesito “incriminato”

Il quesito “incriminato”

“I giudici ammnistrativi calabresi – scrivono gli avvocati nel comunicato – “volano alto” anche su un quesito del concorso ritenuto esatto dalla Commissione esaminatrice mentre in realtà era errato. La ricorrente, a supporto, aveva prodotto un parere qualificato di due illustri Accademici. Su tale specifica censura il Tar calabrese non scrive un solo rigo e quindi consuma la omessa motivazione su un punto decisivo della controversia! Eppure il Consiglio di Stato che aveva accolto l’incidente cautelare, a differenza del Tar Calabria che lo aveva respinto, aveva sollecitato i giudici catanzaresi ad una attenta valutazione dei dati processuali per chiarire molti punti oscuri della vicenda e gravanti sul concorso. Tale appello, alla luce della sentenza del 01 giugno, è rimasto inascoltato e per certi versi con risposte inadeguate e superficiali.

La vicenda quindi continuerà innanzi ai Giudici di Palazzo Spada innanzi il Consiglio di Stato in Roma. Una battaglia di legalità che la ricorrente ritiene di continuare non solo per il suo interesse diretto all’annullamento degli esiti concorsuali ma al fine di porsi come esempio che non bisogna piegarsi all’ingiustizia manifesta e alle vessazioni della P.A.. Circa, invece, le notizie pubblicate su una “assoluzione” del presidente della Commissione del concorso, tale dottor Michele Morelli, la dottoressa Tiziana Russo rileva che nessun processo è stato celebrato e ad oggi non ha ricevuto ancora alcuna notifica di richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica di Cosenza e solo allora potrà esercitare il suo diritto di opposizione motivata al gip di Cosenza”.

“Buchi neri”

“Si comprende la necessità dei soggetti coinvolti nella vicenda di dare notizia dell’esito favorevole in primo grado ma – continua la nota – si ricorderà che gli stessi provvedimenti cautelari furono poi modificati dal Consiglio di Stato che, ovviamente, sarà interessato nuovamente della vicenda del concorso cosentino di Ginecologia ed Ostetricia. L’ultima parola sulla regolarità o meno della vicenda spetta ai Giudici romani e solo allora le parti potranno attestare validamente la correttezza dell’operato della Commissione esaminatrice e del suo presidente. Lo Studio degli Avvocati Ciambrone-Mascaro & Partners sarà al fianco della dottoressa Tiziana Russo, così come in altre vicende concorsuali poi risolte al Consiglio di Stato, in questa ennesima battaglia di giustizia. Le sentenze si devono rispettare ma – conclude la nota dei legali – non necessariamente condividere soprattutto in un caso come questo ove si scorgono dei veri e propri buchi neri nel carente apparato motivazionale”.

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