“Undici anni di commissariamento non solo non hanno risolto ma hanno addirittura peggiorato la situazione calabrese, e negli ultimi 18 mesi sono stati addirittura l’iceberg, il fondo dell’iceberg, perché in questi 18 mesi non è stato affrontato nemmeno il piano di emergenza per il Covid”. E’ quanto ha affermato il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, intervenendo su SkyTg24.
“Noi oggi – ha aggiunto Spirlì – siamo in una situazione veramente drammatica, drammatica. Non possono venirci a dire ‘aprite gli ospedali che sono chiusi, sapendo che la Regione non può farlo perché non ne ha la competenza. I commissari sono scappati via perché purtroppo hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza. Tutta questa storia – ha concluso il presidente facente funzioni della Regione Calabria – non può continuare”.
“Noi oggi – ha aggiunto Spirlì – siamo in una situazione veramente drammatica, drammatica. Non possono venirci a dire ‘aprite gli ospedali che sono chiusi, sapendo che la Regione non può farlo perché non ne ha la competenza. I commissari sono scappati via perché purtroppo hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza. Tutta questa storia – ha concluso il presidente facente funzioni della Regione Calabria – non può continuare”.
Il problema non è Strada ma i patrocini politici
“Evitiamo adesso patrocini, chiamiamoli così, perché non è più il momento”. Così il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ospite di Sky Tg 24 Start, rispondendo a una domanda su Gino Satrada come possibile commissario ad acta della sanità calabrese. “Con molta sincerità – ha sostenuto Spirlì – il problema non è Gino Strada che si occupa di emergenza, tra l’altro sta facendo un lavoro eccezionale con i migranti che vivono una condizione in questo momento peggiorata proprio dalle carenze sanitarie, il problema è non giocare su nomi, persone e figure istituzionali che qui sono importanti. Il commissario ad acta ha un’importanza incredibile in questo momento,che sia un ottimo medico e un ottimo amministratore perché quello dovrà fare. Evitiamo adesso patrocini, chiamiamoli così, perché non è più il momento. Abbiamo visto – ha ricordato il presidente facente funzioni della Regione Calabria – il generale Cotticelli segnalato dai 5 Stelle, non ha funzionato. Poi Zuccatelli voluto dal ministro Speranza, non ha funzionato. Abbiamo visto il rettore Gaudio, voluto dal presidente Conte, non ha funzionato. Qui ci sono due milioni di calabresi che sono persone serie e oneste, quanti e grandi professionisti calabresi in Calabria e nel mondo ci sono. Io stesso ieri ho segnalato il dottor Pellegrino Mancini, responsabile del Centro trapianti di Reggio Calabria, ha 18 pagine fittissime di curriculum compreso un master di economia, così come altri, possibile – ha rilevato Spirlì – che non ci sia un calabrese che conosca il territorio? Non si può continuare a considerare i calabresi impossibilità a esprimere un nome. Il commissaria ad acta uno dev’essere, non è che possiamo chiamare il coro della Scala o il coro dell’Armata rossa”