“Alla luce di quello che sta accadendo nel CentroSinistra in Calabria, ci auguriamo che si sia finalmente
non ascolta non può rappresentare una collettività politica. Il susseguirsi delle azioni che seguiamo in questi anni è sempre lo stesso: un CentroSinistra alla ricerca di una soluzione che ha perso totalmente il senso della politica, che cavalca le mode del momento sicuro e certo che un nome civico possa essere la soluzione, senza tener conto degli elementi essenziali che la compongono”. Così in una nota Pino Greco Dirigente ArticoloUno, Ivan Marra coordinamento area centrale ArticoloUno, Giuseppe Campana Commissario Regionale Verdi, Orlando Amodeo, Verdi e Silvio Greco Biologo Marino.
“La gestione commissariale della maggiore forza politica del CentroSinistra, ha dimostrato
ampiamente la sua ‘capacità’ fallimentare di gestione, governando un cerchio ristretto di elitè
politica, pronta ad ingoiare ogni azione pur di mantenere il suo ‘Status’, creando disagi e gravi
problemi al resto della coalizione. Questo poteva passare forse in un’epoca diversa ma sicuramente non in questa, ove le risposte da dare al popolo calabrese sono innumerevoli e dove ormai si è stanchi di vedere sempre lo stesso cortometraggio che non ha portato nulla se non la creazione di macerie su macerie.
Il punto di arrivo non è e non deve essere un “nome” per una corsa elettorale, ma deve essere la
costruzione di una collettività politica che abbia le capacità, la volontà e la forza di mettere da parte
“IO” per il bene di un terra. Il candidato a presidente deve essere frutto e sintesi di un confronto vero qui in Calabria, alla luce del sole. Il candidato a presidente deve essere il garante di tutta la coalizione e del progetto politico e istituzionale. Il candidato deve essere ‘il primo tra i ‘pari’. L’ostinazione, la miopia di Roma ha determinato, l’avanzata in Calabria di soggetti politici populisti che si alimentano dell’illusione del cambiamento e solcano il terreno del malcontento popolare che la politica dell’ ‘io’ ha creato. Ora è giunto, il momento del confronto e dell’analisi è l’ora di ripristinare la ‘libertà democratica’ in Calabria, di determinarsi e di decidere chi debba guidare la l’operazione di ricostruzione e di riscatto di questa terra. Basta con qualsiasi ricetta Romana, basta ai personalismi, ripartiamo dal ‘Noi’ per vincere la prima battaglia ovvero quella del confronto e non delle imposizioni, ritornare ai valori che hanno sempre identificato la nostra parte, il resto verrà da se è insito nel ‘Noi’. Non si affanni nessuno – conclude la nota – alla ricerca del nome, non si affanni Roma e né tantomeno l’ establishment calabrese è ora di cambiare la rotta, nessun condottiero che la storia ricorda è capace di vincere senza gli uomini. Non c’è bisogno del grande timoniere, ma di un’intera sala macchine”.