Capitano Ultimo assessore all’Ambiente: un privilegio servire il popolo calabrese (VIDEO)

Sergio De Caprio

Jole Santelli, neo presidente della Regione Calabria, inizia il suo mandato dalla Camera dei Deputati, a Roma.

In diretta, nel video in alto, la prima conferenza stampa del nuovo governatore della Calabria, che annuncia un’iniziativa di forte impatto per il rilancio della regione. La stessa presidente ha annunciato, nel corso della conferenza stampa, il nuovo assessore all’Ambiente. Sarà il colonnello Sergio De Caprio, meglio conosciuto come Capitano Ultimo, che nel 1993 arrestò Totò Riina. “La Calabria – ha spiegato Jole Santelli – è spesso indicata come terra di criminalità in cui l’ambiente è associato a situazioni di illegalità. Sono orgogliosa – ha aggiunto – che il capitano Ultimo abbia accettato l’incarico. Faremo un grandissimo lavoro”. Santelli ha anche ricordato che il colonnello De Caprio, toscano per nascita, è “calabrese” avendo avuto la cittadinanza del piccolo comune di Orsomarso, nel Cosentino. L’ufficiale, che si è presentato con il volto coperto da un fazzoletto, ha ringraziato Santelli per avergli offerto, ha detto, “il privilegio di servire il popolo calabrese”, cosa, ha aggiunto, che farà “senza secondi fini, con il solo obiettivo di conseguire il bene comune. E’ un incarico – ha proseguito – di grande responsabilità da attuare con un gioco di squadra.

In diretta, nel video in alto, la prima conferenza stampa del nuovo governatore della Calabria, che annuncia un’iniziativa di forte impatto per il rilancio della regione. La stessa presidente ha annunciato, nel corso della conferenza stampa, il nuovo assessore all’Ambiente. Sarà il colonnello Sergio De Caprio, meglio conosciuto come Capitano Ultimo, che nel 1993 arrestò Totò Riina. “La Calabria – ha spiegato Jole Santelli – è spesso indicata come terra di criminalità in cui l’ambiente è associato a situazioni di illegalità. Sono orgogliosa – ha aggiunto – che il capitano Ultimo abbia accettato l’incarico. Faremo un grandissimo lavoro”. Santelli ha anche ricordato che il colonnello De Caprio, toscano per nascita, è “calabrese” avendo avuto la cittadinanza del piccolo comune di Orsomarso, nel Cosentino. L’ufficiale, che si è presentato con il volto coperto da un fazzoletto, ha ringraziato Santelli per avergli offerto, ha detto, “il privilegio di servire il popolo calabrese”, cosa, ha aggiunto, che farà “senza secondi fini, con il solo obiettivo di conseguire il bene comune. E’ un incarico – ha proseguito – di grande responsabilità da attuare con un gioco di squadra.

E’ una delle sfide più belle che voglio affrontare. I temi sono tanti e concorderemo le cose da fare con il presidente e con la squadra. L’importante è garantire l’autodeterminazione della Calabria senza interferenze mafiose. Sono contro il concetto di dominio – ha concluso – che non mi appartiene”. Santelli ha precisato che il decreto di nomina ad assessore è pronto, ora il “Capitano Ultimo” dovrà chiedere l’aspettativa dal servizio affinché l’incarico sia operativo.

Nato a Montevarchi, il cinquantanovenne Sergio De Caprio sarà il prossimo assessore all’Ambiente della Regione Calabria.

La sua è una figura quasi mitica sul fronte della lotta alla criminalità. De Caprio è stato a capo dell’unità Crimor dei Carabinieri ed è noto soprattutto per aver arrestato Totò Riina nel 1993. Tra i suoi incarichi, con il grado di colonnello, è stato vice comandante del comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente a Roma. E’ stato fondatore della casa famiglia “volontari capitano ultimo”, con l’impegno nel sociale che lo ha visto impegnato nel sostegno alle persone con disagio sociale. Tra le sue indagini, la prima grande inchiesta ha riguardato le infiltrazioni mafiose a Milano, con “Duomo connection”, coordinata dal pubblico ministero Ilda Boccassini.

Ma a renderlo famoso fu l’arresto di Riina, boss di Cosa Nostra e capo dei “corleonesi” quando operò da capo del Crimor il 15 gennaio 1993. Sull’arresto del boss non mancarono polemiche. Sia durante il processo celebrato a Palermo nel 2006 in relazione ai fatti che portarono alla ritardata perquisizione del “covo” di Riina, sia più recentemente con le dichiarazioni di Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino (condannato per mafia), sono emerse ricostruzioni alternative e mai provate sulla cattura del “capo dei capi” come quella che vorrebbe un Riina consegnato ai Carabinieri da Bernardo Provenzano. De Caprio venne anche accusato (e poi assolto) della ritardata perquisizione a casa di Riina. L’esito del processo fugò ogni dubbio sull’operato dell’ufficiale.

Dopo l’esperienza al Ros, De Caprio entrò in conflitto con i vertici dell’Arma e chiese di essere trasferito al Nucleo operativo ecologico dove portò a termine diverse indagini sulla tutela dell’ambiente. Molti collaboratori di giustizia hanno poi raccontato di progetti per uccidere il “Capitano Ultimo”, finito sotto scorta. Dopo una serie di decisioni controverse, all’ufficiale è stata riassegnata la scorta pochi giorni fa, dopo una sospensione decisa dal Consiglio di Stato in attesa della discussione collegiale. In una miniserie televisiva, il “Capitano Ultimo” è stato interpretato da Raoul Bova.

Redazione Calabria 7

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