Di Carmen Mirarchi
Il carcere, tema sempre in primo piano anche sui media. Si parla di sovraffollamento, di pubblica sicurezza, di celle, di indulto, di problemi di gestione.
Il carcere, tema sempre in primo piano anche sui media. Si parla di sovraffollamento, di pubblica sicurezza, di celle, di indulto, di problemi di gestione.
Oggi Calabria 7.it vuole affrontare la tematica con la direttrice dell’ Istituto penitenziario del capoluogo calabrese. Lo scopo è quello di dare, attraverso la sua direttrice Angela Paravati, voce a chi ci sta dentro: i detenuti, le persone che devono scontare la pena.
Diverse le domande alle quali la Paravati ha risposto: Qual è la condizione del carcere di Siano. Quanti detenuti ci sono? Ci sono carenze sui quali intervenire? Quali i progetti di recupero in corso qui nell’Istituto penitenziario di Catanzaro .
La dottoressa Paravati parla delle tante storie che ci sono nel carcere. Ci sono tossicodipendenti, detenuti per criminalità organizzata, molti rom e diversi stranieri. Soprattutto si individua un aumento del numero di quest ‘ultimi.
Molti purtroppo i recidivi. I progetti di recupero sono importanti ma è difficile , ci racconta la direttrice Paravati, dare vita ad iniziative dedicate a tutti. Sono troppi e troppo diverse le storie.
Alcuni ce la fanno e restano anche a Catanzaro, altri purtroppo vengono abbandonati da tutti, anche dalla famiglia.
La Paravati ci parla anche delle carenze dell’istituto catanzarese:”Non c’è una situazione di sovraffollamento. Siamo al limite però . Ma sopratutto avremmo bisogno di più agenti delle polizia penitenziaria. Se il carcere deve essere visto come recupero bisogna avere spazi adeguati. I detenuti stanno qui per molto tempo spesso ed è giusto dare loro la possibilità di vivere in degli spazi adeguati “.
Ci sono persone che hanno commesso reati che fanno attività di riabilitazione ed alcuni che sono dentro con problemi psichiatrici. Giusto fare in modo che questi possano avere cure adeguate.
Governo e Regione dovrebbero intervenire in merito a tale problematiche. Alla domanda sulla prevenzione del reato la direttrice Paravati spiega che sarebbe opportuno operare in tal senso. Spesso manca la volontà o l ‘opportunità di evitare i reati, solo per mancanza di progetti ed adeguata sensibilità.
Angela Paravati da nove anni opera all’ Istituto catanzarese con progetti e volontà seria di recuperare i detenuti che hanno diritto ad una nuova vita dopo la detenzione.
Redazione Calabria 7