Un micro-telefonino, occultato nelle parti intime di un detenuto del reparto media sicurezza del carcere di Vibo Valentia, è stato scoperto dalla polizia penitenziaria attraverso appositi scanner.
E’ la terza scoperta del genere nel giro di venti giorni all’interno del carcere di Vibo Valentia. A rendere noto l’episodio è il sindacato UilPa della polizia penitenziaria che, attraverso la segretaria territoriale Francesca Bernardi, ha dichiarato: “Dopo il secondo telefono cellulare ritrovato domenica nel carcere vibonese, ora è stato rinvenuto il terzo. Ormai fare i complimenti alle donne e agli uomini del Reparto del corpo di polizia penitenziaria della casa circondariale di Vibo Valentia e a chi lo dirige non basta più; soprattutto non basta più che sia solo il sindacato a farlo e non una parola di apprezzamento dai livelli istituzionali, ben diversamente da quanto avviene per le altre forze di polizia. Ma noi non ci stancheremo, continueremo a rivolgere il nostro sentito plauso alla dedizione, alla perspicacia e alla professionalità di un corpo di polizia che – conclude Bernardi – meriterebbe di certo vertici che ne avessero maggiormente a cuore l’immagine e le stesse sorti”.
E’ la terza scoperta del genere nel giro di venti giorni all’interno del carcere di Vibo Valentia. A rendere noto l’episodio è il sindacato UilPa della polizia penitenziaria che, attraverso la segretaria territoriale Francesca Bernardi, ha dichiarato: “Dopo il secondo telefono cellulare ritrovato domenica nel carcere vibonese, ora è stato rinvenuto il terzo. Ormai fare i complimenti alle donne e agli uomini del Reparto del corpo di polizia penitenziaria della casa circondariale di Vibo Valentia e a chi lo dirige non basta più; soprattutto non basta più che sia solo il sindacato a farlo e non una parola di apprezzamento dai livelli istituzionali, ben diversamente da quanto avviene per le altre forze di polizia. Ma noi non ci stancheremo, continueremo a rivolgere il nostro sentito plauso alla dedizione, alla perspicacia e alla professionalità di un corpo di polizia che – conclude Bernardi – meriterebbe di certo vertici che ne avessero maggiormente a cuore l’immagine e le stesse sorti”.
Redazione Calabria 7