Nei giorni in cui, il Parlamento italiano del nascente governo Pd-M5S si esprime favorevolmente alla legge, che taglia il numero dei deputati e dei senatori, facendo risparmiare alle casse dello stato e di conseguenza ai cittadini centinaia di milioni di euro, negli enti locali, questo principio viene continuamente disatteso. E se le attività parlamentari e delle commissioni a livello nazionale e regionale sono ben controllabili e visibili da attività mirate alla trasparenza attraverso pubblicazioni real time sui propri siti istituzionali, ciò non avviene in molti enti locali.
Ed è così che in molti comuni, uno su tutti, il comune di Catanzaro, travolto più o meno marginalmente da una fitta indagine sulle attività delle commissioni consiliari, si disattendono i principi per lo meno della legge sulla trasparenza. Sicuramente i numeri del funzionamento dei consigli comunali delle città con più di 35000 abitanti sono numeri da capogiro e incidono nelle casse comunali per centinaia di migliaia di euro annui. Ma, a fronte di una spesa, esosa, per comuni ormai costretti a rispettare vincoli di bilancio rigidi imposti dalle normative europee, a palazzo De Nobili la trasparenza sulle attività delle commissioni rimane una chimera.
Ed è così che in molti comuni, uno su tutti, il comune di Catanzaro, travolto più o meno marginalmente da una fitta indagine sulle attività delle commissioni consiliari, si disattendono i principi per lo meno della legge sulla trasparenza. Sicuramente i numeri del funzionamento dei consigli comunali delle città con più di 35000 abitanti sono numeri da capogiro e incidono nelle casse comunali per centinaia di migliaia di euro annui. Ma, a fronte di una spesa, esosa, per comuni ormai costretti a rispettare vincoli di bilancio rigidi imposti dalle normative europee, a palazzo De Nobili la trasparenza sulle attività delle commissioni rimane una chimera.
Oggi, tra commissioni ordinarie e straordinarie, i cittadini non ne conoscono orari e giorni di riunione e soprattutto non se ne conoscono i contenuti delle riunioni stesse. Perché se un doppio senso di marcia possa essere valutato motivo valido per convocare una commissione straordinaria è altrettanto vero che convocazione e verbali debbano essere resi pubblici ai cittadini. Un distacco tra istituzioni e cittadini preoccupante, che di fatto allontana sempre di più il cittadino dalle istituzioni e che nella pratica rende impossibile il controllo dei cittadini sugli eletti stessi.
Redazione Calabria 7