Caro prezzi, il grido d’allarme dei catanzaresi: “Siamo in ginocchio” (VIDEO)

Una signora ammette: "non ce la facciamo neanche con due pensioni”, mentre un altro cittadino afferma senza remore: “sto a casa perché non c'è una lira"

Fra caro bollette, aumento sconsiderato dei prezzi del carburante e delle materie prime gli italiani sono letteralmente in ginocchio. Numerose le famiglie messe in difficoltà dal rincaro dei costi legato alla guerra in Ucraina e in particolare da quello dell’energia, che si traduce con bollette raddoppiate che mettono a rischio la tenuta economica e il potere d’acquisto dei cittadini. Crescono le rinunce, si aggrava il disagio economico e si cerca di risparmiare. Le famiglie lo fanno tagliando i consumi di carne e pesce (meno 16%, dice Federconsumatori) e cercando le verdure più convenienti e le offerte last minute. Lo fanno anche riducendo la spesa per la salute e la prevenzione. 

“Una cosa pazzesca”

“Una cosa pazzesca”

“Sono un imprenditore, ho una buona entrata mensile, ma devo ammettere che sto avendo difficoltà – ci dice un cittadino di Catanzaro -. Ho dovuto fare dei finanziamenti per pagare le tasse, credo che con un solo stipendio non si possa più vivere. E non basta il contentino sulla benzina per un mese: il pesce puzza sempre dalla testa”. Un’altra passante definisce il caro prezzi “una cosa pazzesca, siamo costretti a fare un sacco di rinunce – afferma -. Selezioniamo solo prodotti in offerta, facendo a meno di cose superflue. L’olio di semi (che secondo uno studio Coldiretti ha registrato un balzo del +69%, ndr) ha quasi lo stesso prezzo dell’olio di oliva. Incredibile. Le bollette sono carissime: oramai la lavatrice preferisco azionarla solo il sabato la domenica”. 

“Non ce la facciamo neanche con due pensioni”

È un allarme sociale oltre che economico. L’inflazione è salita all’8% a giugno, con un livello che non si registrava dal gennaio 1986, e l’incremento dei prezzi va dal semplice caffè cresciuto di 20 centesimi fino ai prodotti di prima necessità con cui riempire il carrello della spesa. Tutti fattori che hanno contribuito alla crescita significativa delle famiglie in difficoltà passate dal 18,1 per cento del 2020 a un range che, adesso, oscilla tra il 24 e il 36 per cento. “Non ce la facciamo neanche con due pensioni” ci dice una signora, mentre un altro passante afferma senza remore che “prima uscivo molto di più, mentre ora sono costretto a stare in casa perché non c’è una lira e la macchina si usa solo per problemi seri”. (an.bat.)

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