Carroccia: con Emozioni sarà un ritorno di Mogol e Battisti

Personaggio che da alcuni anni sta facendo parlare di sé per la sua somiglianza fisica e vocale con Lucio Battisti, Gianmarco Carroccia va annoverato tra gli artisti emergenti più interessanti della musica italiana.

Suo padrino d’eccezione è Mogol che con lui dividerà il palcoscenico venerdì 8 novembre, nel Teatro Politeama di Catanzaro, in Emozioni, l’ultimo concerto del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce.

Suo padrino d’eccezione è Mogol che con lui dividerà il palcoscenico venerdì 8 novembre, nel Teatro Politeama di Catanzaro, in Emozioni, l’ultimo concerto del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce.

Come è nata la passione per Lucio Battisti?

«E’ successo tutto casualmente. Avevo 4 anni e grazie a mio padre ascoltai nel mangianastri “Le allettanti promesse”, un brano di Battisti non molto conosciuto che mi colpì molto. Da quel momento mi interessai alla musica italiana e, a parte Battisti, tra le mie canzoni preferite ci fu “Bella senz’anima” di Riccardo Cocciante».

Come è nata l’idea di portare in giro “Emozioni”?

«Questo è un progetto che ha più di dieci anni. Dopo aver frequentato il CET, dove ho conseguito il diploma di autore di testi, ho pensato di invitare Mogol a realizzare con me questo progetto. Iniziammo a Sperlonga e, considerato il successo ottenuto, al termine pensammo che sarebbe stato bello riproporre quella serata fantastica. Da quel momento non ci siamo più fermati e la risposta del pubblico è sempre stata numerosa».

Puoi parlarci di “Emozioni”, lo spettacolo che ti vedrà impegnato a Catanzaro?

«Mi sembra giusto dire che il titolo, più che un riferimento alla canzone di Battisti, è ciò che vuole regalare allo spettatore. E’ un concerto-racconto in cui ripercorreremo lo straordinario periodo di un sodalizio che ha segnato la storia della musica italiana. Non solo esecuzione dei brani, ma anche spiegazione del significato dei testi. Voglio anticiparti che nel corso della serata eseguirò anche due brani che Mogol ha scritto con Gianni Bella. Sarà sicuramente una serata divertente».

Che difficoltà hai avuto nell’affrontare un repertorio non semplicissimo?

«Ho scoperto i suoi album un po’ alla volta e con grande sorpresa ho notato che erano tutti diversi uno dall’altro. Proprio questo ha reso il mio studio più difficile».

Un aspetto e una voce che ricordano molto da vicino Battisti. Ma la cosa ancor più evidente è il tuo enorme rispetto per le versioni originali, che tu rileggi senza stravolgerle.

«Il mio aspetto è casuale. La mia voce richiama quella di Battisti, anche se Mogol trova alcune diversità. Hai detto bene quando affermi che non stravolgo le sue canzoni. Per eseguire quel repertorio bisogna avvicinarsi con semplicità, ma anche con grande attenzione e cura dei particolari».

Qual è il brano di Battisti che senti più vicino a te?

«Non ce n’è uno in particolare, ma se dovessi scegliere direi “Anima latina”. Uno dei suoi brani più belli e difficili, come tutto l’album che appartiene ad un periodo in cui fu influenzato dal suo viaggio in America Latina».

Oltre ad essere un ottimo interprete delle canzoni di Mogol e Battisti, sei anche autore. Hai dei progetti futuri?

«Sicuramente. Con Mogol stiamo scrivendo dei brani per un album che presto vedrà la luce. E’ un lavoro che stiamo seguendo molto nel quale parlo del mio quotidiano»

Hai raccontato di essere stato al CET e, ora, anche tu hai aperto una scuola di musica a Fondi, la tua città natale.

«Ho deciso di aprire questa scuola per aiutare i ragazzi ad avvicinarsi al professionismo. Questo non è un mondo facile e per affrontarlo devi avere i giusti requisiti. Tra questi una buona cultura musicale».

Quest’anno il Festival d’Autunno ha voluto dedicare una edizione ai cantautori e alla parola. Tu cosa pensi dell’attuale scena musicale italiana?

«La scelta del Festival d’Autunno è sicuramente interessante. Dare risalto alla musica dei cantautori degli anni d’oro può essere una occasione per riavvicinare i giovani a una qualità compositiva che negli ultimi tempi, fatta qualche eccezione, si è un po’ perduta».

I biglietti per assistere allo spettacolo di Mogol e Gianmarco Carroccia potranno essere acquistati nella segreteria sita su Corso Mazzini (di fronte alle Poste Centrali), nei punti vendita Ticket One e online sul sito www.festivaldautunno.com e sul sito www.ticketone.it, dove è possibile pagare anche con la carta del docente e con app18. Per eventuali informazioni sui biglietti, sui concerti e gli eventi culturali è disponibile il sito del Festival, le pagine Facebook e Instagram, l’app scaricabile per i cellulari Android e IOS. Per ulteriori informazioni:  info@festivaldautunno.com e telefono 331.830 1571.

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