Cartella pazza da 500mila euro, scoppia il caso Vibonese. Caffo: “Potremmo giocare altrove”

L’agenzia delle entrate, per conto del Comune di Vibo Valentia, ha presentato un conto salatissimo al club ipponico. L'irritazione di Caffo e le possibili soluzioni

Una cartella esattoriale di oltre 450mila euro ha scatenato un’autentica bufera in casa Vibonese. L’agenzia delle entrate, per conto del Comune di Vibo Valentia, ha presentato un conto salatissimo al club ipponico rivendicando il pagamento di circa 360mila euro per la tassa sulla spazzatura relativa agli anni compresi tra il 2014 e il 2018 più altri 91mila euro riferiti agli anni che vanno dal 2019 al 2021, oltre a un’altra cartella con ulteriori 28mila euro da pagare per il 2022. All’origine della vicenda un accertamento di omessa o infedele presentazione della denuncia relativa alla tassa di smaltimento dei rifiuti urbani calcolata dagli uffici comunali a partire dal 2014 in poi, per una superficie di oltre 8mila metri quadrati e per 365 giorni.

Il modello Catanzaro

Il modello Catanzaro

Somme che fanno storcere il naso se si considera l’effettivo utilizzo dello stadio “Luigi Razza”, aperto al pubblico al massimo per 19 giorni all’anno, cioè nelle 19 partite casalinghe di campionato. Dopo un’iniziale melina degli esponenti di primo piano della giunta e del Consiglio comunale, pare che qualcosa si sia mosso: nelle prossime settimane il Comune dovrebbe acquisire dal Demanio la proprietà dell’intera struttura e questo potrebbe portare a rivedere la convenzione di utilizzo. L’idea di massima sarebbe quella di procedere seguendo quanto avviene in altre città come a Catanzaro (per uno stadio molto più grande del “Razza”), cioè far pagare alla Vibonese la Tari sull’effettivo impiego dello stadio che avviene non 365 giorni all’anno ma per tutte le gare ufficiali giocate nell’impianto. Senza soluzione equa, d’altronde, Caffo avrebbe già comunicato l’intenzione di riconsegnare le chiavi della struttura al Comune e di trasferire la Vibonese in un’altra città trovando ospitalità in un impianto adeguato fuori provincia a costi più sostenibili.

Pronta la domanda di ripescaggio in C

Da via Piazza d’Armi filtra la volontà di arrivare a un accordo pluriennale così da poter programmare una serie di altri investimenti. Nell’ultimo quinquennio Pippo Caffo ha reso lo stadio “Luigi Razza” una bomboniera investendo quasi 600mila euro tra videosorveglianza, illuminazione a norma e posti a sedere anche in gradinata. In questi giorni, inoltre, è in corso il rifacimento del manto erboso con la rizollatura. Tutto necessario per l’ottenimento della licenza nazionale propedeutica all’iscrizione al campionato di Serie C, dal momento che l’obiettivo principale di Caffo resta il ripescaggio.

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