Il 31 dicembre si chiude la prima fase del piano “cashless” del governo, un sistema organizzato per incentivare gli acquisti nei negozi fisici piuttosto che in quelli online (che infatti sono esclusi). Ecco cosa bisogna sapere per evitare problemi e centrare l’obiettivo “tesoretto”.
Cosa fare per avere il cashback
Cosa fare per avere il cashback
Al programma cashback può aderire chi ha compiuto 18 anni e risiede in Italia. L’erogazione dei rimborsi previsti dal programma non è legata né al reddito né alla situazione patrimoniale dei partecipanti: non serve presentare una Dsu per il calcolo dell’Isee. Oltre ad aderire al programma tramite l’app IO (è necessario lo Spid), ci si può iscrivere sugli altri sistemi messi a disposizione dai cosiddetti Issuer convenzionati, cioè i soggetti che emettono i metodi di pagamento elettronici (carte o app) attivabili. Bisogna prestare molta attenzione alle applicazioni sbagliate. Non è previsto alcun limite al numero di partecipanti per nucleo familiare: ogni componente maggiorenne e residente nel nostro Paese può iscriversi individualmente al programma e ricevere il proprio rimborso.
I metodi di pagamento per partecipare sono carte di credito, carte di debito su circuiti internazionali e su circuito PagoBancomat, carte prepagate, le cosiddette carte fedeltà (ovvero carte e app di pagamento connesse a circuiti privativi e/o a spendibilità limitata – esclusi quindi quelli solo per accumulo punti), app di pagamento (come Satispay o BANCOMAT Pay) e altri sistemi di pagamento (ad esempio Google Pay e Apple Pay). Una volta caricate le carte di credito o di debito, bisogna controllare non solo se gli strumenti di pagamento siano presenti nella sezione Portafoglio dell’app IO, ma soprattutto che risultino effettivamente attivi.
In generale sono validi gli acquisti effettuati sul territorio nazionale (generi alimentari, capi di abbigliamento, spese mediche, ristoranti, farmaci, benzina) con i metodi di pagamento elettronico attivati al cashback: rientrano pure quelli per i servizi resi da artigiani (idraulici, elettricisti) o professionisti (medici, avvocati, taxi), purché le transazioni siano effettuate con i metodi di pagamento elettronico attivati che consentano di partecipare all’iniziativa. Ecco perché il consiglio è di verificare – prima del pagamento – se i loro sistemi di incasso sono compatibili con il cashback.
Come funziona il cashback
Manca meno di una settimana al termine dell’extra cashback di Natale, partito l’8 dicembre scorso e in scadenza il 31 dicembre 2020. In questa fase bastano almeno 10 operazioni cashless (senza contanti) e verrà riconosciuto il 10% di quanto speso nel periodo delle festività fino a un massimo di 1500 euro (come già detto, il rimborso massimo corrisponde a 150 euro). I rimborsi vengono accreditati entro 60 giorni dalla fine del periodo. Per le transazioni non è previsto un importo minimo. Tuttavia l’importo massimo ottenibile per ogni singola transazione è di 15 euro, anche se essa supera i 150 euro. L’ammontare del cashback sarà dato dalla somma dei rimborsi sulle singole transazioni valide ai fini del programma, che sono pari al 10% dell’importo per transazioni fino ai 150 euro, o pari a 15 euro per transazioni pari o superiori a 150 euro.