La seduta della Conferenza dei Servizi per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico per il progetto di ampliamento della capacità di valorizzazione energetica del CSS (Combustibile solido secondario derivato dalla lavorazione dei rifiuti urbani non pericolosi) nell’impianto di produzione clinker della CalMe con sede a Marcellinara è stata riaggiornata al 18 settembre prossimo.
Questi gli esiti odierni, alla luce anche delle osservazioni presentate dal Comune di Marcellinara che ha dettagliato nello specifico la posizione di contrarietà rispetto a quanto proposto.
Questi gli esiti odierni, alla luce anche delle osservazioni presentate dal Comune di Marcellinara che ha dettagliato nello specifico la posizione di contrarietà rispetto a quanto proposto.
Ancora assenti ASP ed ARPACAL, che ha provveduto a inviare una nota con la quale ha comunicato che “sta procedendo alla valutazione delle misure di monitoraggio da inserire all’interno del Piano di Monitoraggio di Controllo”.
E’ stata, ad ogni modo acquisita la volontà di tutti di realizzare la Valutazione di impatto sanitario (VIS), e da parte del Comune di Marcellinara, nella prossima seduta, verranno forniti ora i dettagli tecnici e i costi per definire convenzione con l’ente pubblico di ricerca contattato e che ha fornito la disponibilità per procedere subito con un modello di diffusione e ricaduta delle emissioni e contestualmente con la georeferenziazione della popolazione e il calcolo degli impatti sulla stessa.
Il Sindaco Vittorio Scerbo ha ribadito la necessaria propedeuticità della VIS per conoscere il quadro reale della situazione su cui si va ad inserire il progetto proposto, mancando i dati sanitari sul territorio interessato.
“Altresì – ha spiegato il Sindaco Vittorio Scerbo – ho presentato tutta una serie di osservazioni tecniche nel merito invitando a valutare con estrema attenzione il provvedimento autorizzatorio e, stante la situazione, ho espresso parere negativo per una serie di ragioni. Per prima cosa, la potenziale pericolosità dei combustibili impiegati per oltre il 93% del totale del fabbisogno energetico deve spingere a tutta una valutazione specifica e attenta sulle soluzioni di mitigazione proposte e l’affidabilità della simulazioni presentate. In seconda analisi la tipologia di CSS impiegato che non può essere quello indicato, considerate le potenziali conseguenze sulla salute dei cittadini e sulla salubrità dell’ambiente, e deve essere di esclusiva provenienza di impianti dotati di registrazione EMAS, per dare garanzie sulla qualità. E’ stato richiesto – ha aggiunto il Sindaco Vittorio Scerbo – un monitoraggio in continuo delle emissioni con riferimento a: polveri, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, acido cloridrico, acido fluoridrico, cadmio e tallio e loro composti, mercurio, metalli diossine/furani ed anche IPA (idrocarburi policiclici aromatici). I risultati del monitoraggio dovranno poi essere disponibili in rete ai cittadini entro 24-48 ore dalla misura. Per il Comune di Marcellinara, infatti, il monitoraggio con frequenza semestrale previsto attualmente non è accettabile”.
Inoltre – si legge nelle osservazioni presentate dal Sindaco del Comune di Marcellinara – la simulazione della diffusione di emissioni in atmosfera presentata da CalMe è stata comunque sviluppata usando come dati di input “i valori di concentrazione rilevati nell’ultima campagna di misurazione risalente al dicembre 2017”. Questo dato ugualmente è stato contestato dal Comune di Marcellinara. La simulazione della diffusione delle emissioni in atmosfera deve essere sviluppata – secondo il Comune di Marcellinara – usando come dati di inputi i valori limite di emissione stabiliti dall’ultimo Decreto Autorizzativo. Solo così si avrà una valutazione conservativa delle possibili implicazioni ambientali, e quindi sanitarie.
In più, il sistema di controllo dell’inquinamento proposto è chiaramente inadeguato alla nuova situazione impiantistico-gestionale. Per questo, il Comune di Marcellinara ha richiesto che CalMe si doti di un sistema di riduzione catalitica degli ossidi di azoto, che garantisce valori in uscita decisamente più bassi, e quindi di fatto drasticamente riduce l’impatto ambientale e un sistema “dry scrubber”, con immissione di sorbenti per gas acidi e carboni attivi, in modo da garantire un abbattimento pressoché completo di gas acidi, diossine e metalli pesanti.
I rappresentanti della CalMe hanno verbalizzato che presenteranno controdeduzioni alle osservazioni nella prossima seduta della conferenza dei servizi.
Il Sindaco del Comune di Tiriolo, Domenico Stefano Greco, ha espresso anch’egli il diniego del proprio Comune all’incremento proposto, dichiarando che il suo parere è sostenuto dalle innumerevoli testimonianze di studiosi e medici che hanno evidenziato le pesanti ricadute sull’aria, sull’ambiente e sulla salute pubblica derivanti dalla pratica dell’incenerimento dei rifiuti nei cementifici.
Redazione Calabria 7