“Le ho dato prova che Lardieri scrive il falso, tra i tanti falsi che ha scritto”, così tuonava in aula l’ex procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla il 9 settembre 2020 nel rispondere ad alcune domande poste dal pm Paolo Sirleo, allorquando deponeva all’interno del Tribunale di Crotone nel processo a carico del maresciallo dei Carabinieri Forestali Carmine Greco. Una espressione molto forte, rivolta al colonnello Gerardo Lardieri, comandante della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Catanzaro, che aveva condotte le indagini nei confronti del maresciallo Carmine Greco, in seguito condannato, in primo grado, alla pena di 13 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Un’indagine che all’epoca aveva in qualche modo “guastato il sonno” a diversi soggetti della società “bene” di Cosenza, atteso che nelle diverse informative il colonnello Lardieri aveva evidenziato una serie di passaggi che, sebbene non avessero permesso di accertare indizi di responsabilità penale nei confronti di altri soggetti, avevano comunque consentito di delineare degli intrecci di diversa natura che coinvolgevano altri soggetti di Cosenza.
La querela del colonnello Lardieri
Il colonnello Lardieri nel mese di settembre 2021, a seguito delle affermazioni di Facciolla, sporgeva querela nei confronti dello stesso in relazione all’ipotesi di diffamazione aggravata. Dopo oltre un anno la Procura di Crotone chiedeva l’archiviazione poiché le affermazioni dell’ex procuratore di Castrovillari non si potevano ritenere “calunniose”. La circostanza era già nota al colonnello Lardieri tant’è che aveva querelato Facciolla per diffamazione e non per calunnia. Lardieri produceva immediata opposizione e sino ad oggi il Tribunale di Crotone ancora non si è pronunciato, rinviando per la terza volta la relativa seduta. Infatti l’ultima udienza (presente in aula il procuratore di Crotone, Cappoccia, altra “vittima” del colonnello Lardieri per avere trasmesso alla Procura di Salerno degli atti inerenti dei contatti tra il procuratore ed un indagato, per il quale il CSM gli aveva inflitto la censura, successivamente assolto, difeso, nella circostanza dall’avvocato Lai, difensore anche di Facciolla) è stata rimandata per la discussione al 12 dicembre 2023, data in cui, probabilmente, il giudice Forciniti dovrà esprimersi.
La bozza della lettera in possesso del maresciallo Greco
La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, in considerazione dei rapporti tra Carmine Greco e Eugenio Facciolla, all’epoca procuratore della Repubblica di Castrovillari, trasmetteva gli atti alla Procura della Repubblica di Salerno che avviava una serie di accertamenti investigativi nei confronti di Facciolla, eseguiti sempre dal colonnello Lardieri. All’esito degli stessi il Csm trasferiva Facciolla a Potenza, quale giudice civile, mentre il Tribunale di Salerno, successivamente, lo rinviava a giudizio insieme allo stesso Carmine Greco, all’agente di Polizia Vito Tignanelli, alla signora Marisa Aquino, moglie del Tignanelli, e al carabiniere Alessandro Nota. L’affermazione di Facciolla nei confronti del Lardieri risiedeva nel fatto che quest’ultimo, nel trasmettere un’informativa diretta alla Procura di Salerno, scriveva che a seguito di perquisizione fatta nell’ufficio del maresciallo Greco aveva rinvenuto, in un dispositivo informatico, una bozza di una lettera con la quale veniva chiesto il trasferimento del colonnello Gorpia (carabiniere forestale). La lettera, stranamente in possesso del maresciallo Greco era, così come scriveva Lardieri, “diversa nella forma ma non nella sostanza” rispetto a quella rinvenuta in originale presso il Comando Forestale di Roma all’interno del fascicolo personale del Gorpia, a firma del procuratore Facciolla. La lettera di Facciolla, diretta al Comandante del Corpo Forestale dello Stato, veniva trasmessa via email il 10 settembre 2016, sebbene fosse datata 9 novembre 2016 (semplice errore da parte dell’autore), mentre la bozza rinvenuta nella disponibilità del Greco risultava essere stata creata alcuni giorni prima (6/7 settembre 2016), così come attestato dal perito informatico. In effetti la lettera a firma di Facciolla conteneva, in molti passaggi, le identiche espressioni letterarie presenti nella bozza trovata a Greco. Una circostanza che si può facilmente notare attraverso la semplice visione della stessa, laddove in quella diretta al Comando del Corpo Forestale (a firma di Facciolla) sono state evidenziate in grassetto le espressioni presenti nella bozza trovata nella disponibilità del maresciallo Greco:
Oggetto: segnalazione interferenze in attività di indagine.
Questo Ufficio ha in corso da mesi importanti e complesse indagini in materia di reati ambientali che hanno fatto registrare illecite interconnessioni con ambienti della pubblica amministrazione, in quanto fattispecie collegate alla vendita di un ingente patrimonio boschivo da parte della Regione Calabria oggetto di parallele condotte appropriative poste in essere dai soggetti aggiudicatari del servizio.
Sin dall’inizio le indagini sono state affidate a reparti del Corpo forestale dello Stato diretti da personale dalla comprovata esperienza e di assoluta fiducia dell’Ufficio. Le attività sono state svolte in modo egregio con professionalità e acume investigativo sotto le direttive di questa Procura mantenendo stretti e continui contatti.
Nella fase delle indagini preliminari, che come noto rappresenta il momento investigativo più delicato per la riservatezza che il codice di rito impone, si è verificata una grave interferenza da parte di altro personale del Corpo Forestale dello Stato, ovvero da parte del Capo dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Cosenza, dr. Gaetano Gorpia.
Mi duole rappresentarle che il summenzionato, benchè a conoscenza dell’indagine in corso, ha intrapreso e svolto indagini parallele senza alcuna autorizzazione e coordinamento con lo scrivente e/o con il personale di p.g. delegato, sul medesimo oggetto e per gli stessi fatti per i quali questo Ufficio stava già procedendo, causando grave pregiudizio all’efficacia dell’azione investigativa.
L’iniziativa invero non rimaneva isolata, infatti in data 28 aprile 2016 è stata depositata in Procura un’informativa del C.F.S. Ufficio Territoriale per la biodiversità di Cosenza, a firma del dr. Gaetano Gorpia con la quale venivano rappresentati fatti e circostanze, risultate a seguito di specifici accertamenti, infondati e in alcuni tratti addirittura mistificanti. Nel corpo dell’informativa venivano attribuiti comportamenti non lineari e addirittura poco trasparenti a personale del medesimo Corpo da chi scrive impiegato nelle indagini.
L’informativa in questione risulta corredata da diversi atti di indagini di iniziativa che -di fattosi sono sovrapposti indebitamente con pregiudizio alla segretezza dell’azione di questa Procura, con il risultato così di creare confusione probatoria che potrebbe indebolire le ipotesi investigative e alleviare le posizioni di alcuni degli indagati.
Nel segnalare alla Sua attenzione il grave comportamento del dr. Gaetano Gorpia per le iniziative di competenza, rappresento che per i fatti in questione procederò parimenti ex artt. 58 e 59 c.p.p..
Castrovillari 9 novembre 2016.
Botta e risposta tra Dda e Facciolla
Sul punto Eugenio Facciola, nell’aula del Tribunale di Crotone, allorquando rendeva testimonianza, incalzato dalle domande del pm della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Paolo Sirleo, nel negare ogni forma di ingerenza del Greco in tale vicenda, tanto da non riuscire a spiegarsi come mai quest’ultimo fosse in possesso di quella bozza, riferiva:
PUBBLICO MINISTERO – … come il teste ha ricordato quella segnalazione viene trovata nel computer del maresciallo Greco, e quindi una segnalazione in cui si dice che…
TESTE FACCIOLLA EUGENIO – Non quella, la devo correggere.
PUBBLICO MINISTERO – lei ha detto quella del 10 settembre.
TESTE FACCIOLLA EUGENIO – No, Lardieri scrive diversa nella forma ma non nella sostanza … e le ho dimostrato con le stesse carte che avete voi questo dato … Perché chi dice che lo trova a novembre, però invece c’è la prova che il protocollo è di settembre 2016.
PUBBLICO MINISTERO – ma è a firma sua, oppure a firma di Greco la nota del 10 settembre 2016?
TESTE FACCIOLLA EUGENIO – A firma di chi?
PUBBLICO MINISTERO – è a firma sua oppure a firma di Greco.
TESTE FACCIOLLA EUGENIO – Ma lei vuole scherzare. … Io facevo firmare al Maresciallo Greco una nota a mia firma, ma per favore.
PUBBLICO MINISTERO – e allora mi spiega come mai lei fa riferimento al fascicolo dì Salerno, e mi spiega come mai questo documento viene trovato, formato il 6 di settembre, e quindi quattro giorni prima la protocollazione della nota, nel computer del Maresciallo Greco? Questo per chiarire i rapporti con l’imputato.
TESTE FACCIOLLA EUGENIO – Chiedo scusa Presidente, io dovrei spiegare perché viene trovato il documento nel computer di Greco, lo debbo spiegare io?
PUBBLICO MINISTERO — mi scusi, ha detto “ci mancherebbe che l’abbia firmata Greco, l’ho firmata io”, e allora…
TESTE FACCIOLLA EUGENIO – Si, però lei vuole dire che io sono a conoscenza che Greco l’aveva prima, ma non…
AVV. DIFESA – Presidente, però chiedo scusa, c’è opposizione a questo tipo di domanda.
PRESIDENTE – riformuli la domanda
PUBBLICO MINISTERO – la domanda è questa …
AVV. DIFESA – cioè mi sembra che l’imputato sia il dottor Facciolla.
TESTE FACCIOLLA – lo le ho dato prova che Lardieri scrive il falso, tra i tanti falsi che ha scritto, ma non interessa questo e quindi,
PUBBLICO MINISTERO – è io le dico che nel corpo dell’annotazione … c’è un’indicazione acquisita dal perito informatico seconda la quale questo documento che viene trovato nel computer di Greco, risulta formato e modificato il 6 e 7 settembre 2016. Cioè quattro giorni prima…
…
PUBBLICO MINISTERO – io glielo esibisco…
PRESIDENTE – se ne è a conoscenza.
PUBBLICO MINISTERO – lo dovrebbe conoscere glielo esibisco.
RISPOSTA – Presidente la mia nota, lo scrive Lardieri è diversa, la nota che viene trovata nel fascicolo di Gorpia non è quella che è viene ritrovata nel computer di Greco, lo dice Lardieri, e quindi io non posso rispondere, io rispondo sulla mia nota, come ho risposto fino a poco fa. Avete la nota che è pervenuta a CUFA reparto competente, il 10 settembre 2016, e che non è vero quello che scrive invece Lardieri che la nota è pervenuta il 9 novembre 2016 eccetera, io più di questo non posso dire.
….
TESTE FACCIOLLA EUGENIO – Se poi avete trovato altro nel computer di Greco, chiaritelo a Greco, chiaritelo al perito informatico, ma non mi appartiene.
…
TESTE FACCIOLLA EUGENIO – Io ho precisato e lo ribadisco, io rispondo della mia nota, inviata alle autorità competenti, se poi avete trovato altro nel computer di Greco, è un problema che non mi appartiene.
…
PUBBLICO MINISTERO – Le sto chiedendo dal commento in cui c’è una corrispondenza contenutistica, lei dice che è falso, tra la nota trovata dal Lardieri, e la nota trovata al Corpo Forestale dello Stato, il senso della domanda era quello se lei era in grado di spiegare perché questo documento fosse nel computer del Greco.
TESTE FACCIOLLA EUGENIO – No