C’è anche un sindaco le cui due precedenti amministrazioni sono state sciolte per infiltrazioni mafiose (nel 2011 e nel 2015) fra i primi cittadini eletti ieri nel Vibonese al termine delle elezioni comunali. Si tratta di Romano Loielo, che è stato eletto sindaco del Comune di Nardodipace. Tre le liste in campo, ma una – capitanata dal candidato a sindaco Fabio Tassone – ha totalizzato (unitamente ai consiglieri candidati) zero voti, segno che i candidati non hanno votato neppure per sé stessi. Romano Loielo ha battuto per soli nove voti lo sfidante Samuele Maiolo (390 voti il primo, 381 il secondo), vicesindaco dell’amministrazione uscente che vedeva sindaco Antonio Demasi (quest’ultimo non ricandidato).
Da Comune più povero d’Italia al doppio scioglimento per mafia
Da Comune più povero d’Italia al doppio scioglimento per mafia
Il Comune montano di Nardodipace – per anni etichettato come il più povero d’Italia – presenta da sempre una forte emigrazione ed è stato al centro negli ultimi dieci anni di ben tre accessi antimafia da parte della Prefettura di Vibo Valentia, due dei quali conclusi con lo scioglimento degli organi elettivi per infiltrazioni mafiose (amministrazioni Loielo) su proposta del Ministero dell’Interno e successivo passaggio in Consiglio dei ministri. Oltre a Romano Loielo – attuale vicesegretario provinciale dell’Udc del Vibonese – sono stati rieletti anche altri consiglieri che facevano parte dei Consigli comunali commissariati per mafia.