Castello angioino-aragonese torna ad essere di proprietà di un Comune del Cosentino

Sottoscritto l’atto di cessione da parte dei proprietari del castello nei confronti del Comune. Il costo si aggira attorno ai 500 mila euro

Il castello Angioino-aragonese ritorna nelle mani del Comune di Belvedere Marittimo. Oggi è stato sottoscritto l’atto di cessione da parte dei proprietari nei confronti del Comune. Alla firma il sindaco Vincenzo Cascini, assieme al suo esecutivo, maggioranza e i responsabili degli uffici.  Il costo si aggira attorno ai 500 mila euro. Due terzi, pari a 336.429,63, comprese le imposte di trasferimento, utilizzando un vecchio mutuo con devoluzione; un terzo: 197.988 mediante contrazione di nuovo mutuo attraverso la Cassa depositi e prestiti.  Un punto a favore per questa amministrazione  – si legge in una nota – cui spettera’ anche la manutenzione assieme ai beni culturali per la ricerca dei fondi per la ristrutturazione.  I fondi sarà possibile raccoglierli attraverso il Pnrr per conto della sovrintendenza alle belle arti. Il castello del Principe di Belvedere Marittimo è stato dichiarato monumento nazionale e il modello in plastica è riprodotto ne “L’Italia in miniatura” a Rimini.

Il Castello angioino-aragonese di Belvedere Marittimo

Il Castello angioino-aragonese di Belvedere Marittimo

Il castello detto del Principe, fu costruito nella seconda metà del XI secolo per volere di Ruggiero il Normanno. In origine la sua dimensione doveva essere limitata e, probabilmente si sviluppò intorno ad un preesistente castrum bizantino. Solo successivamente il castello venne adibito a dimora stabile dei signori locali succedutisi nel feudo di Belvedere Marittimo. Divenuto e adibito quindi a residenza, prese il nome di castello del Principe. Nel corso dei secoli molte famiglie nobili si successero nel possesso del maniero. Nel 1269 passò da Carlo I d’Angiò a Giovanni di Montfort. La baronia continuò con Simone di Bellovidere e con il feudatario Ruggero di Sangineto, che restaurò la struttura sia nel 1287 che nel 1289. Rimase proprietà dei Sangineto fino al 1376. Seguirono i Sanseverino fino al 1382, gli Orsini del Balzo fino al 1405, i Cutrario fino al 1426 e nuovamente i Sanseverino. Quando il regno di Napoli fu conquistato dagli aragonesi nel 1426, molti feudi vennero confiscati, e tra questi anche quello di Belvedere Marittimo. Ferdinando d’Aragona infatti, raggiunse la Calabria per sedare l’infausta congiura dei Baroni ordita contro di lui. Fece quindi potenziare i castelli di Castrovillari, Corigliano e Belvedere Marittimo, oltre a edificare quello di Pizzo. Nel 1490 il castello venne munito di ponte levatoio e ampliato con mura e due torri cilindriche merlate alla maniera guelfa. Ancora oggi l’ingresso è sormontato da una lapide con stemma aragonese retta da due putti. Nel 1494 il feudo ritornò ai Sanseverino fino al 1595, tempo intervallato da un breve dominio dei Giustiniani. Nel 1622 il comune di Belvedere Marittimo fu scisso dalla baronia dei Sangineto e divenne proprietà della famiglia feudataria dei Carafa, ai quali rimase fino alla confisca.

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