L’assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria, Domenica Catalfamo, è indagata non solo per corruzione, ma anche per concorso esterno con la ’ndrangheta. Lo scrive oggi Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Lucio Musolino tornando sull’inchiesta della Dda che ha portato all’amministrazione giudiziaria le società Avr e Ase. Tra loro 8 amministratori del Comune di Reggio Calabria, del Consiglio comunale, della Città Metropolitana, del Consiglio regionale ed ex provinciale e del Comune di Taurianova ai quali sono contestati reati contro la pubblica amministrazione per indebite pressioni per l’assunzione di personale segnalato.
AGGIORNAMENTO: Accuse archiviate dal gip
AGGIORNAMENTO: Accuse archiviate dal gip
Con decreto del 16 febbraio 2021 il gip del Tribunale di Reggio Calabria Valerio Trovato, ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dal pm distrettuale antimafia nell’ambito del procedimento penale denominato “Helios” nella quale risultava coinvolta l’assessore Catalfamo. “Gli elementi risultati dai fatti in esame – scrive il giudice – non appaiono idonei a sostenere l’accusa in giudizio, posto che, da una lato, per quanto concerne le fattispecie incriminatrici in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, non risulta chiarito il rapporto causale tra la strumentalizzazione dell’ufficio pubblico e l’induzione o le utilità perseguite, e, dall’altro, le conversazioni captate non sono per la maggior parte utilizzabili”. Per questo motivo il gip ha disposto l’archiviazione. Domenica Catalfamo esce quindi ufficialmente dall’inchiesta risultando estranea a tutte le contestazioni..