Catannzaro, commissioni: consigliere Mirarchi risponde a Bosco

mirarchi

L’ex presidente della commissione Urbanistica, Patrimonio, Polizia urbana, Mobilità e Traffico, e consigliere comunale di Catanzaro da Vivere Antonio Mirarchi non ci sta a incassare, senza colpo ferire, le critiche rivolte a tutti i membri in carica dell’assise di Palazzo De Nobili da chi oltretutto ne ha fatto parte fino alle dimissioni volontarie, dovute all’inchiesta Gettonopoli, formalizzate lo scorso 21 gennaio.

Si tratta nella fattispecie dell’esponente di Potere al Popolo e nel civico consesso di Cambiavento Gianmichele Bosco che sulla stampa ha stigmatizzato la ventilata possibilità di un’imminente ripresa delle sedute di Commissione. Bosco ha infatti contestato questa proposta, etichettandola come ‘sospetta’ nella misura in cui – sempre a suo avviso – appaia un astuto escamotage finalizzato a saltare turni di lavoro, con riferimento come ovvio a quanti non sono stati ‘stoppati’ dalla quarantena in atto per il Covid-19, o a percepire nuovamente il gettone di presenza. Accuse dirette e pesanti, considerato che lo stesso Bosco si è interrogato su tale impellenza auspicando ad esempio la devoluzione dell’emolumento previsto in favore dei soggetti impegnati in prima linea nella dura lotta al Coronavirus. Al suo indirizzo, però, è come premesso arrivata la piccata risposta di Mirarchi, che ha optato per il medesimo strumento usato dal già consigliere fioritiano. Parliamo degli organi di informazione a cui il politico aielliano ha inviato una nota di replica: “Non vorrei, anzi non voglio, indulgere alla polemica spicciola nei confronti di una persona che ho sempre stimato durante il mandato espletato da entrambi. Ma lo sconcerto provato nel leggerne le considerazioni, non posso nasconderlo, interpretando ritengo il pensiero di tutti in Consiglio. Mi chiedo infatti quale necessità ci fosse di una simile velenosa esternazione, fatta senza alcun discernimento. Di operare un generico affondo non prestando la benché minima attenzione non solo, e non tanto, all’estrazione politica dei coinvolti quanto al loro modo di espletare la delicata funzione attribuitagli dal corpo elettorale”. Mirarchi, in altri termini, non ha preso affatto bene (eufemismo!) l’intemerata di Bosco, che secondo lui ha scantonato in un momento in cui francamente – lo ritiene e sostiene Mirarchi – non si sentiva il bisogno di rinfocolare la contrapposizione fra maggioranza e opposizione nonché, soprattutto, di attaccare chiunque faccia parte degli organismi consultivi di Palazzo De Nobili. E a riguardo ha ritenuto opportuno rincarare la dose: “Gianmichele, negli oltre due anni in cui il sottoscritto ha lavorato in Commissione, ha avuto modo di constatarne la maniera di operare improntata al massimo zelo. Tanto è vero che quando mi ha spesso sollecitato convocazioni ad hoc, io ho subito accolto le richieste prodigandomi per far svolgere i lavori anche di fronte a oggettive difficoltà. Fatti di cui è stato testimone oculare. E a chi magari si chiederà – ha proseguito il consigliere di Catanzaro da Vivere – cosa c’entri questa precisazione, ripeto che parlare incautamente di pressioni per la ripresa delle Commissioni al fine di lucrare qualche soldo in più mi è sembrata una caduta di stile dell’autore delle medesime considerazioni. Una sorta di chiamata in correità, ricorro a un’espressione forte considerato che lui ha peraltro adombrato un cattivo se non addirittura inappropriato uso del denaro pubblico appunto impiegato per pagare noi in caso di riattivazione delle Commissioni, secondo me sbagliata e inaccettabile. Una presa di posizione, ribadisco, sconcertante”. Ma il confronto a distanza, disteso seppur fermo nei toni e nei contenuti, fra Bosco e Mirarchi che naturalmente nell’occasione si è autodifeso senza contraddittorio è comunque avuto termine con la volontà di stemperare i toni: “Mi auguro che Bosco mediti sulla sua infelice uscita. E sono sicuro che da persona intelligente, qual è, lo farà. Approfitto tuttavia della circostanza – ha chiosato Mirarchi – per rendere noto che anche in caso di ripresa delle sedute di Commissione, personalmente non vi prenderò parte finché non si tornerà ad effettuarle nella consueta forma. In tema di donazioni, infine, ricordo la mia recente iniziativa di beneficenza, peraltro svolta in collaborazione con la Federcalcio calabrese, che ha chiamato all’appello pure i pubblici amministratori di ogni ordine e grado non solo della città di Catanzaro, ma anche dell’intera provincia”.

Si tratta nella fattispecie dell’esponente di Potere al Popolo e nel civico consesso di Cambiavento Gianmichele Bosco che sulla stampa ha stigmatizzato la ventilata possibilità di un’imminente ripresa delle sedute di Commissione. Bosco ha infatti contestato questa proposta, etichettandola come ‘sospetta’ nella misura in cui – sempre a suo avviso – appaia un astuto escamotage finalizzato a saltare turni di lavoro, con riferimento come ovvio a quanti non sono stati ‘stoppati’ dalla quarantena in atto per il Covid-19, o a percepire nuovamente il gettone di presenza. Accuse dirette e pesanti, considerato che lo stesso Bosco si è interrogato su tale impellenza auspicando ad esempio la devoluzione dell’emolumento previsto in favore dei soggetti impegnati in prima linea nella dura lotta al Coronavirus. Al suo indirizzo, però, è come premesso arrivata la piccata risposta di Mirarchi, che ha optato per il medesimo strumento usato dal già consigliere fioritiano. Parliamo degli organi di informazione a cui il politico aielliano ha inviato una nota di replica: “Non vorrei, anzi non voglio, indulgere alla polemica spicciola nei confronti di una persona che ho sempre stimato durante il mandato espletato da entrambi. Ma lo sconcerto provato nel leggerne le considerazioni, non posso nasconderlo, interpretando ritengo il pensiero di tutti in Consiglio. Mi chiedo infatti quale necessità ci fosse di una simile velenosa esternazione, fatta senza alcun discernimento. Di operare un generico affondo non prestando la benché minima attenzione non solo, e non tanto, all’estrazione politica dei coinvolti quanto al loro modo di espletare la delicata funzione attribuitagli dal corpo elettorale”. Mirarchi, in altri termini, non ha preso affatto bene (eufemismo!) l’intemerata di Bosco, che secondo lui ha scantonato in un momento in cui francamente – lo ritiene e sostiene Mirarchi – non si sentiva il bisogno di rinfocolare la contrapposizione fra maggioranza e opposizione nonché, soprattutto, di attaccare chiunque faccia parte degli organismi consultivi di Palazzo De Nobili. E a riguardo ha ritenuto opportuno rincarare la dose: “Gianmichele, negli oltre due anni in cui il sottoscritto ha lavorato in Commissione, ha avuto modo di constatarne la maniera di operare improntata al massimo zelo. Tanto è vero che quando mi ha spesso sollecitato convocazioni ad hoc, io ho subito accolto le richieste prodigandomi per far svolgere i lavori anche di fronte a oggettive difficoltà. Fatti di cui è stato testimone oculare. E a chi magari si chiederà – ha proseguito il consigliere di Catanzaro da Vivere – cosa c’entri questa precisazione, ripeto che parlare incautamente di pressioni per la ripresa delle Commissioni al fine di lucrare qualche soldo in più mi è sembrata una caduta di stile dell’autore delle medesime considerazioni. Una sorta di chiamata in correità, ricorro a un’espressione forte considerato che lui ha peraltro adombrato un cattivo se non addirittura inappropriato uso del denaro pubblico appunto impiegato per pagare noi in caso di riattivazione delle Commissioni, secondo me sbagliata e inaccettabile. Una presa di posizione, ribadisco, sconcertante”. Ma il confronto a distanza, disteso seppur fermo nei toni e nei contenuti, fra Bosco e Mirarchi che naturalmente nell’occasione si è autodifeso senza contraddittorio è comunque avuto termine con la volontà di stemperare i toni: “Mi auguro che Bosco mediti sulla sua infelice uscita. E sono sicuro che da persona intelligente, qual è, lo farà. Approfitto tuttavia della circostanza – ha chiosato Mirarchi – per rendere noto che anche in caso di ripresa delle sedute di Commissione, personalmente non vi prenderò parte finché non si tornerà ad effettuarle nella consueta forma. In tema di donazioni, infine, ricordo la mia recente iniziativa di beneficenza, peraltro svolta in collaborazione con la Federcalcio calabrese, che ha chiamato all’appello pure i pubblici amministratori di ogni ordine e grado non solo della città di Catanzaro, ma anche dell’intera provincia”.

Redazione Calabria 7

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