Non accetta la fine della sua storia sentimentale e inizia a non dargli tregua, minacciando di ucciderlo, divulgando la loro relazione omosessuale, arrivando a schiaffeggiare il suo ex compagno, lo pedina, lo controlla. Una serie di atti persecutori che hanno spinto la vittima a cambiare per paura abitudini di vita, costretto a non uscire più di casa per la vergogna e a ricorrere al sostegno di uno psicologo.
Picchiato selvaggiamente
Picchiato selvaggiamente
In particolare sono state tre le occasioni in cui R. L. M., 49 anni, catanzarese, indagato per stalking dalla Procura di Catanzaro vessa il suo ex. Nell’autunno 2021, dopo aver appreso la volontà del compagno di interrompere la loro relazione, lo picchia selvaggiamente sul volto, sferrandogli calci, lo minaccia di raccontare la loro relazione omosessuale alla sua famiglia, lo contatta su instagram, facebook e whatsapp, divulgando le loro foto, fregandosene del fatto che il suo ex compagno aveva avuto moglie e figli. Un chiodo fisso quello del 49enne che crea sui social networks e su siti di incontri diversi profili falsi a nome del compagno con foto di loro insieme, tanto che la vittima viene contattato da diversi ragazzi che vogliono avere rapporti sessuali con lui. Ad aprile 2022 imbratta un muro vicino all’abitazione dell’ex scrivendo i loro nomi e il 6 giugno scorso pubblica l’ennesima foto su facebook, dichiarando che il suo uomo è gay.
“Sei un infame e un traditore”
A luglio da fb passa a instagram e gli scrive: “sarò io personalmente a far sì che tutti sappiano tutto e non importa delle conseguenze che verranno perché sei un infame e un traditore. Te lo giuro su mia madre stavolta non avrò pietà per nessuno. Ecco dov’eri quando avevo bisogno lurido”, allegando una foto del compagno con un suo amico e inveendo contro di lui: “Stesso sguardo di prendere per il culo ci sta, sei solo un pezzo di merda nulla di più. Fai fai screenshots ti servono, coglione come io ho fatto su fb e come i testimoni che hanno visto il tuo commento”. L’8 agosto scorso lo minaccia davanti ai carabinieri di Soverato: “o mi arrestate o questa sera vado io a Montepaone e lo ammazzo”.
Gli appostamenti e le confessioni dell’indagato
Detto, fatto, l’indagato viene arrestato in flagranza di reato e il giudice Sara Merlini pur convalidando l’arresto dispone per il 49 enne il divieto di avvicinamento alla parte offesa con l’obbligo di presentazione alla pg. L’uomo, in sede di interrogatorio, ammette di essere depresso per la fine della loro relazione e di aver adottato condotte persecutorie come quelle di creare profili social falsi, utilizzando il nome dell’ex, confessando gli appostamenti sotto casa dell’ex moglie del suo compagno per avvicinare la figlia e riferirle gli orientamenti sessuali del padre, ma nega di averlo aggredito.