Catanzaro, “Accelerare procedura per diretta streaming del Consiglio comunale”

“Davanti all’emergenza sanitaria determinata dal diffondersi del Coronavirus, accelerare le procedure per autorizzare la diretta streaming delle sedute del Consiglio comunale di Catanzaro non è più un capriccio di questa o quella parte della società civile, di questa o quella parte dell’opposizione: è una necessità sanitaria”.

E’ quanto afferma Fulvio Scarpino del Centro Studi Politico-Sociali “Don Francesco Caporale” che rilancia la riflessione aperta con l’entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 marzo 2020 circa le misure da adottare per prevenire il contagio da Covid-19. “Il Consiglio comunale di Catanzaro non può esimersi dal rispettare la misura di sicurezza di un metro. Le assise regionali che si riuniranno per la prima volta lunedì 9 marzo – afferma ancora Scarpino – sono già attrezzate in tale senso: le sedute vanno in streaming da anni. Al presidente del civico consesso catanzarese, Marco Polimeni, chiediamo – ancora una volta, a che punto siamo con l’attuazione della delibera del 2013 che regolamenta le videoriprese del Consiglio comunale? Le conseguenze della mancata osservanza del deliberato complica e ritarda le attuazioni delle misure sanitarie previste dal Governo, aggiungendo ritardi al deficit di democrazia che la diretta streaming ha già registrato da tempi. I cittadini di Catanzaro hanno il diritto di seguire l’attività istituzionale e l’operato dei propri rappresentanti comunali, soprattutto in una fase particolare della vita del consiglio che con un numero risicato di componenti dell’opposizione vede compromessa una equilibrata dialettica tra le parti e delle diverse rappresentanze. L’articolo 6 del regolamento per le videoriprese prevede che a tutela del rispetto della privacy, i consiglieri comunali trasmettano per iscritto una formale autorizzazione: i nostri rappresentanti si affrettino a inviarla. Se l’ufficio diretto dal presidente Marco Polimeni optasse per una convocazione a “porte chiuse” del consiglio, il diritto di cronaca deve essere garantito: i lavori dovranno essere trasmessi in streaming. E’ arrivato il momento della trasparenza – conclude Scarpino – quella che invochiamo da tempo, e la chiediamo anche per i lavori delle commissioni consiliari, anche nell’interesse dei consiglieri comunali stessi. Sono tra i firmatari della lettera di professionisti che hanno preso posizione pubblica a sostegno di Marco Polimeni, dopo la trasmissione di Giletti. Ma davanti all’immobilismo del presidente del Consiglio comunale rispetto alle continue sollecitazioni all’avvio della sana procedura democratica delle dirette streaming del consiglio, dal punto di vista morale mi sento di cancellare il mio nome da quel documento perché non ha mantenuto l’impegno, né per il Consiglio né per le commissioni. E ribadiamo che la nostra richiesta non è supportata da ‘fame’ di giustizialismo, che non ci appartiene, ma per comprendere cosa fanno realmente i consiglieri per il bene della città”.

E’ quanto afferma Fulvio Scarpino del Centro Studi Politico-Sociali “Don Francesco Caporale” che rilancia la riflessione aperta con l’entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 marzo 2020 circa le misure da adottare per prevenire il contagio da Covid-19. “Il Consiglio comunale di Catanzaro non può esimersi dal rispettare la misura di sicurezza di un metro. Le assise regionali che si riuniranno per la prima volta lunedì 9 marzo – afferma ancora Scarpino – sono già attrezzate in tale senso: le sedute vanno in streaming da anni. Al presidente del civico consesso catanzarese, Marco Polimeni, chiediamo – ancora una volta, a che punto siamo con l’attuazione della delibera del 2013 che regolamenta le videoriprese del Consiglio comunale? Le conseguenze della mancata osservanza del deliberato complica e ritarda le attuazioni delle misure sanitarie previste dal Governo, aggiungendo ritardi al deficit di democrazia che la diretta streaming ha già registrato da tempi. I cittadini di Catanzaro hanno il diritto di seguire l’attività istituzionale e l’operato dei propri rappresentanti comunali, soprattutto in una fase particolare della vita del consiglio che con un numero risicato di componenti dell’opposizione vede compromessa una equilibrata dialettica tra le parti e delle diverse rappresentanze. L’articolo 6 del regolamento per le videoriprese prevede che a tutela del rispetto della privacy, i consiglieri comunali trasmettano per iscritto una formale autorizzazione: i nostri rappresentanti si affrettino a inviarla. Se l’ufficio diretto dal presidente Marco Polimeni optasse per una convocazione a “porte chiuse” del consiglio, il diritto di cronaca deve essere garantito: i lavori dovranno essere trasmessi in streaming. E’ arrivato il momento della trasparenza – conclude Scarpino – quella che invochiamo da tempo, e la chiediamo anche per i lavori delle commissioni consiliari, anche nell’interesse dei consiglieri comunali stessi. Sono tra i firmatari della lettera di professionisti che hanno preso posizione pubblica a sostegno di Marco Polimeni, dopo la trasmissione di Giletti. Ma davanti all’immobilismo del presidente del Consiglio comunale rispetto alle continue sollecitazioni all’avvio della sana procedura democratica delle dirette streaming del consiglio, dal punto di vista morale mi sento di cancellare il mio nome da quel documento perché non ha mantenuto l’impegno, né per il Consiglio né per le commissioni. E ribadiamo che la nostra richiesta non è supportata da ‘fame’ di giustizialismo, che non ci appartiene, ma per comprendere cosa fanno realmente i consiglieri per il bene della città”.

Redazione Calabria 7

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