Catanzaro, apprezzamenti per primo incontro “Maiutiké, tra cielo e terra”

Riavviare il dialogo tra cultura e fede. Con questo intento nasce Maieutiké, ciclo di incontri ideato e promosso dall’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace e da Entopan – Smart Networks & Strategies, provider calabrese d’innovazione. Una rassegna inedita per proposta tematica e qualità dei relatori e che vedrà la partecipazione dei protagonisti contemporanei della finanza, della cultura e dell’imprenditoria.

La rassegna ha preso il via lo scorso 10 ottobre. Un folto pubblico ha gremito lo splendido scenario della Chiesa del Monte di Catanzaro, in un clima di grande interesse ed attenzione, per assistere all’incontro dal tema “Fede e Progresso”, che ha visto protagonisti Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Bruno Kessler e Leonardo Becchetti, economista e presidente del Comitato Scientifico di NeXt – Nuova Economia pe Tutti. L’evento è stato presieduto da S.E. Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, ed è stato introdotto da Francesco Cicione, CEO di Entopan Smart Networks & Strategies.

La rassegna ha preso il via lo scorso 10 ottobre. Un folto pubblico ha gremito lo splendido scenario della Chiesa del Monte di Catanzaro, in un clima di grande interesse ed attenzione, per assistere all’incontro dal tema “Fede e Progresso”, che ha visto protagonisti Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Bruno Kessler e Leonardo Becchetti, economista e presidente del Comitato Scientifico di NeXt – Nuova Economia pe Tutti. L’evento è stato presieduto da S.E. Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, ed è stato introdotto da Francesco Cicione, CEO di Entopan Smart Networks & Strategies.

Don Francesco Brancaccio, teologo e responsabile dell’Ufficio Cultura diocesano, ha moderato la serata e, nella sua prolusione, ha legato la rassegna al Patto educativo voluto da Papa Francesco, evidenziando come il Pontefice abbia in questo modo “tracciato una linea importante. Mai come adesso c’è bisogno di unire gli sforzi e creare reti di relazioni aperte. Ogni cambiamento necessita di un cammino educativo che coinvolga tutti e che non deve essere subìto”.

Francesco Cicione ha inquadrato il tema dell’incontro, contestualizzando il momento storico che stiamo vivendo all’interno della quarta rivoluzione industriale: “La nostra è l’epoca della robotica, dei nativi digitali e dell’Intelligenza Artificiale. È un’epoca di passi avanti straordinari e trasformazioni profonde, ma è segnata da uno stigma di smarrimento, di confusione, di disordine. Quest’epoca è ricca di Scienza ma povera di Spirito. Manca la Sapienza, non una sapienza qualunque. Manca la Sapienza divina, e, senza di essa, la Scienza produce frutti sterili. Se il dialogo tra Fede e Scienza viene meno o si radicalizza, è tutta la storia dell’uomo che si impoverisce”.

Da qui origina il senso della collaborazione tra l’Arcidiocesi ed Entopan “che vuole essere testimonianza della possibilità di riattivare la feconda connessione tra Scienza e Fede. L’innovazione, che per molto tempo è stata closed, fondata sul concetto di competizione, nell’ultimo decennio è diventata open, collaborativa. Noi vogliamo compiere un’ulteriore passo, promuovendo un’innovazione che nasca dall’incontro tra Scienza e Sapienza, e che definiamo armonica perché si preoccupa delle implicazioni etiche del nostro agire e favorisce il progresso della persona umana.”

Quella di una macchina dell’economia che attualmente appare squilibrata lontana da un senso armonico è l’immagine dalla quale è partito Leonardo Becchetti nel suo intervento. “Squilibrata perché costruita per realizzare due obiettivi: il massimo profitto delle imprese e il benessere dei consumatori. Però tutto ciò fa venir meno qualcosa di molto importante per noi Cristiani: la dignità del lavoro, la tutela dell’ambiente. Come consumatori siamo onnipotenti, come lavoratori siamo in difficoltà”. L’economista ed editorialista dell’Avvenire, ha affermato la necessità di promuovere fortemente il paradigma della generatività, perché la felicità dipende dalla capacità delle persone di essere generative. È quindi fondamentale coinvolgere nella politica economica la cittadinanza attiva e le imprese responsabili, attori indispensabili per creare valore economico, sociale e ambientale.

L’incontro ha dunque offerto una dimensione concreta e immanente al rapporto tra Fede e Progresso. La rassegna ha mostrato già in questo primo appuntamento come la Cultura possa e debba aprirsi a una prospettiva metafisica della propria indagine, per cercare di superare i propri limiti. Una prospettiva che accende una tensione tra questi due cardini dell’esperienza umana e favorisce lo scoccare di una scintilla capace di illuminare un cammino autentico di progresso.

La sintesi tra pensiero laico e pensiero religioso si ritrova nel concetto di Bene comune che Francesco Profumo ha posto al centro del suo intervento, promuovendolo come fine ultimo cui far convergere l’idea stessa di sviluppo e di progresso. Per attuare un cambio di passo verso un’economia più etica, Profumo ha richiamato tutti a perseguire visioni e approcci olistici, integrati, non monodimensionali, proponendo un approccio concreto e misurabile: “tutti i Paesi, in base alle proprie capacità, devono fornire il loro contributo in vista degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite. Gli SDG sono uno strumento prezioso: per la prima volta nella storia, il mondo si è dotato di metriche coerenti e universali per misurare un concetto ineffabile come il progresso”. Gli SDG rappresentano un indirizzo forte e certo, da perseguire anche e soprattutto nel contesto delle imprese e nelle attività di investimento. Profumo, ripercorrendo la sua esperienza di Presidente della Compagnia di San Paolo, ha sottolineato il ruolo cruciale delle Fondazioni di origine bancaria per la crescita dei territori e per lo sviluppo di progetti sostenibili a impatto positivo. Un’idea di finanza nuova e “alta”, capace di riscrivere se stessa come strumento di progresso.

Il primo incontro di Maieutiké è stato un momento di ri-conoscimento reciproco tra culto e cultura che, non a caso, condividono la stessa radice lessicale. Un momento di felice contaminazione a cui ha dato forte impulso S.E. Mons. Vincenzo Bertolone che, nelle conclusioni, ha scelto di partire dal diritto di ogni uomo alla felicità, sancito dalla costituzione americana. Bertolone ha ricordato come “nell’ambito del rapporto tra Chiesa e Cultura negli ultimi due secoli, si è registrata una frattura tra Scienza e Fede, che è ora tempo ti rinsaldare, anche per ritrovare un cammino autentico verso la felicità. A noi il compito di impegnarci per costruire una civiltà dell’amore, perché la felicità è un dono ma è anche conquista umana e spirituale. È dunque indispensabile affermare l’amore anche nell’economia.”

Mieutiké prevede ancora otto appuntamenti, tutti presso la suggestiva Chiesa del Monte di Catanzaro. I prossimi: 6 Novembre con l’incontro dal tema “Fede e Digital Society”, relatori Riccardo Maria Monti e Alessandro Lerro; 19 Dicembre incontro sul tema “Fede e Storia” con Paolo Mieli.

Redazione Calabria 7

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