“Non è passato nemmeno un mese dal 3 maggio, giornata in cui si è celebrata la ventiseiesima Giornata mondiale della libertà di stampa. Ricorrenza indetta dalle Nazioni Unite nel 1993 per tenere accesi i riflettori sull’importanza di una stampa indipendente per la salute delle democrazie”. E’ quanto afferma in una nota l’esponente del Partito Democratico, Alessia Bausone. “In precedenza il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva dichiarato che: “La libertà di stampa è il termometro della salute democratica di un Paese. Va coltivata e irrobustita ogni giorno e centrale è la responsabilità delle istituzioni democratiche affinché siano sempre promossi i principi della nostra Costituzione”. Duole leggere che questi principi sacrosanti di civiltà democratica vengano concepiti come un fastidio e non come un pungolo costruttivo da certa politica arroccata su se stessa o, addirittura, da rappresentanti delle istituzioni.
Ecco che leggere un comunicato a firma del segretario del Corecom della Calabria Frank Mario Santacroce e della moglie assessora comunale di Catanzaro Modestina Migliaccio (anche se nel comunicato si parla al singolare, ma la comunanza di vita, anche politica, forse contagia il lessico grammaticale) in cui si scagliano contro una onorabile testata quale Calabria7 e contro il giornalista (“tale” e “maldestro”) Danilo Colacino fa tremare i polsi.
Ecco che leggere un comunicato a firma del segretario del Corecom della Calabria Frank Mario Santacroce e della moglie assessora comunale di Catanzaro Modestina Migliaccio (anche se nel comunicato si parla al singolare, ma la comunanza di vita, anche politica, forse contagia il lessico grammaticale) in cui si scagliano contro una onorabile testata quale Calabria7 e contro il giornalista (“tale” e “maldestro”) Danilo Colacino fa tremare i polsi.
Una comunicazione assai irrituale quella dei consorti, non solo per il tandem di firme, ma perché da un lato forse copre la necessità della Migliaccio di distogliere l’attenzione dall’affaire Giovino e dalle presunte pugnalate a Tallini nel voto per le europee, dall’altro si comprende come Santacroce probabilmente intenda la sua presenza nel Corecom, organo istituzionale di alto profilo della Regione. Certo, che un componente di un organismo che dovrebbe vigilare e controllare, anche su delega dell’AGCOM, sull’informazione calabrese, si scagli contro un giornale, un giornalista e un editore mi pare possa creare qualche perplessità, anche alla luce della legge regionale 2/2001.
Tra l’altro, i componenti del Corecom secondo la sua legge istitutiva (articolo 6) non possono agire in rappresentanza di partiti politici, cosa che Santacroce nel comunicato fa perché rivendica, insieme alla moglie, la fedeltà a Forza Italia e ad uno specifico consigliere regionale. In attesa che il segretario del Corecom scelga se entrare nell’agone politico dimettendosi da un ruolo che gli sta stretto e che il presidente Giuseppe Rotta valuti questa condotta, non posso non esprimere la solidarietà a tutta la famiglia di Calabria7.it “.