di Antonio Battaglia – Qualcuno potrà storcere il naso alla lettura del titolo, forse solo in pochi. Perché, per il resto, è chiaro che il match in programma domani al “Ceravolo” vedrà protagoniste due compagini sulla via del fallimento.
Termine inappropriato “fallimento”, dirà forse qualcun altro: beh, accettiamo altri suggerimenti per definire il percorso in campionato di Catanzaro e Catania. Piazze e storia da categoria superiore, rendimento attuale da far accapponare la pelle. I numeri non mentono e inchiodano le due formazioni rispettivamente al settimo e decimo posto. E ci viene da sorridere, se pensiamo alle griglie pre-campionato dei cosiddetti “esperti” di calcio.
Termine inappropriato “fallimento”, dirà forse qualcun altro: beh, accettiamo altri suggerimenti per definire il percorso in campionato di Catanzaro e Catania. Piazze e storia da categoria superiore, rendimento attuale da far accapponare la pelle. I numeri non mentono e inchiodano le due formazioni rispettivamente al settimo e decimo posto. E ci viene da sorridere, se pensiamo alle griglie pre-campionato dei cosiddetti “esperti” di calcio.
A quest’ora avremmo dovuto parlare di un match di cartello, una sorta di scontro diretto per la promozione in Serie B, e invece tutt’altro. Sarà la sfida tra Lucarelli e Grassadonia, due tecnici subentrati in corso d’opera con il chiaro intento di riportare serenità all’ambiente, sarà più semplicemente la sfida tra le due più grandi deluse della terza serie italiana.
In casa giallorossa non c’è niente che vada bene. La nuova veste del 3-5-2 sembrava aver ridato equilibrio all’intera squadra, ma le ultime uscite hanno smentito anche quest’aspetto: la ragionata gestione dei momenti chiave della partita si tramuta spesso in una lentezza della manovra che porta ad una sterilità in fase offensiva. Sangue negli occhi dei tifosi giallorossi, abituati al calcio spumeggiante di Auteri.
Essere fatalisti a volte aiuta. Ecco, la maggior parte dei tifosi catanzaresi ricorderà il famoso 0-2 con cui le Aquile espugnarono il “Massimino” nel novembre 2018: fu la vittoria che rappresentò la svolta nel campionato del Catanzaro, finito poi terzo ai titoli di coda della regular season. E se la teoria dei corsi e ricorsi storici tanto declamata da Giambattista Vico si ripetesse dopo soli 371 giorni?
Capitolo formazione. Davanti a Di Gennaro dovrebbero agire Signorini, Martinelli e Pinna, con il centrocampo a 5 composto da Maita, Tascone e Casoli al centro e la coppia Statella-Favalli sulle fasce. In avanti, spazio a Nicastro e Kanouté.
Redazione Calabria 7