“Aiuole si, aiuole no. Questo è il dilemma parafrasando il poeta inglese William Sheakspear, protagonisti dell’Amleto Catanzarese il consigliere di Catanzaro da Vivere Antonio Ursino e in seconda battuta il sindaco Sergio Abramo. Con il secondo che smentisce prontamente il primo”.
Così in una nota, il consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Fabio Celia, che commenta l’episodio della rimozione forzata avvenuta sul lungomare di Catanzaro, dove sono state fatte togliere le opere realizzate e curate per abbellire le aiuole da alcuni cittadini del quartiere Lido.
Così in una nota, il consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Fabio Celia, che commenta l’episodio della rimozione forzata avvenuta sul lungomare di Catanzaro, dove sono state fatte togliere le opere realizzate e curate per abbellire le aiuole da alcuni cittadini del quartiere Lido.
“Allarmati, presumibilmente dallo stesso Ursino, – scrive Celia – anch’egli promotore dell iniziativa, i volontari sono stati costretti a smontare gli abbellimenti presenti nelle aiuole del lungomare Stefano pugliese. Gesto, che ha scatenato una reazione sui social che ha visto un dibattito acceso e partecipato.
Dibattito che ha visto proprio lo stesso Ursino autore di un post nel quale chiariva che per cause di natura burocratica si doveva procedere alla rimozione al fine di rispettare procedure e leggi per evitare eventuali multe.
Pronta, invece, e su un piano differente la reazione del Sindaco Sergio Albramo, all’ oscuro, come sempre, della situazione, che interpellato da uno degli amministratori del gruppo sei di marina se… ha voluto tranquillizzare i volontari lodando iniziative volte alla riqualificazione e abbellimento del lungomare, mettendosi a disposizione per risolvere qualsiasi problema di natura amministrativa qualora ce ne fossero.
Ennesimo episodio – conclude Celia – che dimostra l’incapacità politica e amministrativa di una maggioranza lacerata da beghe interne e lotte interne di potere che penalizzano la città e in questo caso il quartiere marinaro bistrattato e maltrattato in primis dai protagonisti di questa triste pagina di malapolitica. Catanzaro è sempre più allo sbando, senza guida, senza prospettiva e senza un minimo di programmazione”.