Catanzaro, centro storico, associazioni categoria: arredo urbano lascia perplessi

corso mazzini

Confcommercio, Confesercenti, Confartiginato, CNA e Cicas intervengono, con un documento, sulle condizioni del centro storico di Catanzaro.

“Avevamo fornito  – spiegano – il nostro assenso all’ inversione di marcia su Corso Mazzini, anche se alcuni dettagli non ci sono ancora completamente chiari, ma l’arredo urbano allestito ci lascia molto perplessi. I paletti, utilizzati come veri e proprio dissuasori, nella migliore delle ipotesi trasmettono una sensazione claustrofobica e rafforzano ai sempre più rari utenti esterni del centro storico la chiusura anche fisica di una città che, al contrario, anche con interventi come questi, dovrebbe dimostrare l’esatto contrario. Non ci convince più – si legge – neanche la perenne giustificazione dei tanti parcheggi alternativi, al momento, esistenti, nella migliore delle ipotesi poco fruibili o a caro prezzo. Forse, cambierà qualcosa con l’adozione del nuovo piano parcheggi, ma sino ad allora non crediamo sia il caso forzare la mano, senza parlare della funicolare della quale, ancor oggi, non sappiamo quando e per quanto tempo sarà riaperta. Ma, in tutto questo, le imprese commerciali, sembrano, come al solito, i bersagli ideali di scelte poco consone che non riusciamo a comprendere, a chi giovino. Sarebbe semplice fare decine di esempi di città italiane e straniere nelle quali, quando non è possibile diversamente, i parcheggi si inventano anche abbassando una parte del marciapiede per dividere la zona di sosta tra il parcheggio stesso e la strada. Vi è la necessità non solo di salvaguardare gli interessi degli esercenti, e quindi, della città, ma di attivare evidenti riflessioni sullo sviluppo del centro storico.

“Avevamo fornito  – spiegano – il nostro assenso all’ inversione di marcia su Corso Mazzini, anche se alcuni dettagli non ci sono ancora completamente chiari, ma l’arredo urbano allestito ci lascia molto perplessi. I paletti, utilizzati come veri e proprio dissuasori, nella migliore delle ipotesi trasmettono una sensazione claustrofobica e rafforzano ai sempre più rari utenti esterni del centro storico la chiusura anche fisica di una città che, al contrario, anche con interventi come questi, dovrebbe dimostrare l’esatto contrario. Non ci convince più – si legge – neanche la perenne giustificazione dei tanti parcheggi alternativi, al momento, esistenti, nella migliore delle ipotesi poco fruibili o a caro prezzo. Forse, cambierà qualcosa con l’adozione del nuovo piano parcheggi, ma sino ad allora non crediamo sia il caso forzare la mano, senza parlare della funicolare della quale, ancor oggi, non sappiamo quando e per quanto tempo sarà riaperta. Ma, in tutto questo, le imprese commerciali, sembrano, come al solito, i bersagli ideali di scelte poco consone che non riusciamo a comprendere, a chi giovino. Sarebbe semplice fare decine di esempi di città italiane e straniere nelle quali, quando non è possibile diversamente, i parcheggi si inventano anche abbassando una parte del marciapiede per dividere la zona di sosta tra il parcheggio stesso e la strada. Vi è la necessità non solo di salvaguardare gli interessi degli esercenti, e quindi, della città, ma di attivare evidenti riflessioni sullo sviluppo del centro storico.

A nostro avviso – scrivono le associazioni – necessita una visione chiara per invertire la tendenza e realizzare una strategia tesa a rigenerare e rivitalizzare, sottolineando che la vera ricchezza della città è costituita dalle relazioni. In questa ottica – si fa rilevare – dovrebbero andare i diversi segnali che l’amministrazione comunale intende portare avanti. A tal proposito si richiede, ad essa, un incontro immediato per trovare, insieme, soluzioni sostenibili e condivise per individuare anche un metodo di confronto stabile che consenta  – si legge infine – a tutti gli attori interessati di fare parte di un nuovo processo di sviluppo del centro cittadino, e non solo”.

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