Catanzaro, continua lo scontro tra l’Usb e Amc

L’Usb, attraverso una nota stampa che riportiamo integralmente, scrive al direttore Amc di Catanzaro riguardo un episodio che avrebbe coinvolto un suo rappresentante all’interno della stessa azienda catanzarese.

“Con la presente ad ogni fine ed effetto di legge, in qualità di Dirigente Nazionale della USB ( Unione Sindacale di Base), mi pregio a significarle QUANTO SEGUE: il nostro rappresentante aziendale, sig. Budaci Paolo in data 13 febbraio u.s. ha ricevuto una sua telefonata a dir poco inopportuna, con telefono a viva voce, nella quale Ella a seguito del nostro comunicato stampa del 13 febbraio 2020, proferiva all’indirizzo del nostro rappresentante sindacale le seguenti parole gridando a più non posso“ mi avete rotto i c…..i tu e quell’altro Jiritano” ed altre contumelie (omissis) sui contenuti del comunicato! Premesso che, non pensavamo che un “genuino comunicato”, potesse arrecare un tale turbamento alle gonadi e rabbia connessa, per l’effetto, di questo, ce ne rammarichiamo. Qui ET ora, epperò, vorremmo ribadire le sacrosanti ragioni ivi contenute e soprattutto invitarla gentilmente ad avere più rispetto verso i nostri rappresentanti e/o rappresentati, in quanto anche se non ci interessa se quanto si possa configurare di rilievo giuridico, quello che, ci preme sottolineare che similari linguaggi incidono sul decoro della persona da lei chiamata e dei connessi destinatari, costituendo manifestazione di disistima verso la persona Umana, nei cui confronti l’ha diretta, trasudando disprezzo ingiustificato ed illegittimo; per lo più, le ricorrenti affermazioni a viva voce pronunciate qualificano un comportamento irriverente nei confronti delle legittime opinioni altrui, minando la libera manifestazione di pensiero prevista dalla Carta Costituzionale. Ad ogni modo, Le ricordo che il comunicato è firmato e quando vuole, serenamente può contattarci (anche in assoluta mancanza di confidenza tra le parti), perché  fondamentalmente, per storia acclamata, noi siamo abituati a confrontarci con tutti con la massima serenità e trasparenza connessa, in quanto di sicuro dietro un telefono non è opportuno nascondere le proprie recondite ire, peraltro ingiustificate! Così stando le cose, non comprendiamo Egregio e stimato Direttore, il significato dell’azione compiuta con quelle parole antigiuridiche, dove voleva arrivare? Forse erano intese a contrastare l’operato sindacale del nostro iscritto? Se questo era l’intento, le proferisco da subito che è un tentativo mal riuscito! Rammentando che se così fosse, purtroppo, saremmo di fronte al tipico sopruso dei giorni nostri, di chi non accetta, il confronto civile! Tanto dovevo, nella dispiegata qualità, a salvaguardia dei diritti interessi coinvolti e violati, al contempo siccome costume etico innato, mi pregio rimanere a completa disposizione, per un gradito contatto, per ogni evenienza chiarificatrice sempre nell’ambito della Legalità, intesa come sana dialettica e Giustizia Giusta, pur nella diversità di vedute e di valori. Con salvezze illimitate In rispettosa fiducia”.

“Con la presente ad ogni fine ed effetto di legge, in qualità di Dirigente Nazionale della USB ( Unione Sindacale di Base), mi pregio a significarle QUANTO SEGUE: il nostro rappresentante aziendale, sig. Budaci Paolo in data 13 febbraio u.s. ha ricevuto una sua telefonata a dir poco inopportuna, con telefono a viva voce, nella quale Ella a seguito del nostro comunicato stampa del 13 febbraio 2020, proferiva all’indirizzo del nostro rappresentante sindacale le seguenti parole gridando a più non posso“ mi avete rotto i c…..i tu e quell’altro Jiritano” ed altre contumelie (omissis) sui contenuti del comunicato! Premesso che, non pensavamo che un “genuino comunicato”, potesse arrecare un tale turbamento alle gonadi e rabbia connessa, per l’effetto, di questo, ce ne rammarichiamo. Qui ET ora, epperò, vorremmo ribadire le sacrosanti ragioni ivi contenute e soprattutto invitarla gentilmente ad avere più rispetto verso i nostri rappresentanti e/o rappresentati, in quanto anche se non ci interessa se quanto si possa configurare di rilievo giuridico, quello che, ci preme sottolineare che similari linguaggi incidono sul decoro della persona da lei chiamata e dei connessi destinatari, costituendo manifestazione di disistima verso la persona Umana, nei cui confronti l’ha diretta, trasudando disprezzo ingiustificato ed illegittimo; per lo più, le ricorrenti affermazioni a viva voce pronunciate qualificano un comportamento irriverente nei confronti delle legittime opinioni altrui, minando la libera manifestazione di pensiero prevista dalla Carta Costituzionale. Ad ogni modo, Le ricordo che il comunicato è firmato e quando vuole, serenamente può contattarci (anche in assoluta mancanza di confidenza tra le parti), perché  fondamentalmente, per storia acclamata, noi siamo abituati a confrontarci con tutti con la massima serenità e trasparenza connessa, in quanto di sicuro dietro un telefono non è opportuno nascondere le proprie recondite ire, peraltro ingiustificate! Così stando le cose, non comprendiamo Egregio e stimato Direttore, il significato dell’azione compiuta con quelle parole antigiuridiche, dove voleva arrivare? Forse erano intese a contrastare l’operato sindacale del nostro iscritto? Se questo era l’intento, le proferisco da subito che è un tentativo mal riuscito! Rammentando che se così fosse, purtroppo, saremmo di fronte al tipico sopruso dei giorni nostri, di chi non accetta, il confronto civile! Tanto dovevo, nella dispiegata qualità, a salvaguardia dei diritti interessi coinvolti e violati, al contempo siccome costume etico innato, mi pregio rimanere a completa disposizione, per un gradito contatto, per ogni evenienza chiarificatrice sempre nell’ambito della Legalità, intesa come sana dialettica e Giustizia Giusta, pur nella diversità di vedute e di valori. Con salvezze illimitate In rispettosa fiducia”.

Redazione Calabria 7

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