Catanzaro, Esposito: “Convento Minori Cappuccini importante polo spirituale, si intervenga”

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“Ritengo utile e necessario intervenire in ordine ad una questione che, in questi giorni, sta interessando i cittadini catanzaresi, relativamente alla ipotizzata soppressione del Convento dei Minori Cappuccini, annesso alla Chiesa del Monte dei Morti e della Misericordia”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Sinibaldo Esposito.

“I Frati, ai quali la struttura venne affidata nel 1892, sono stati, sin dal loro insediamento, costantemente impegnati in un fervido apostolato, soprattutto in favore dei bisognosi e dei poveri, migliorando, anche con sacrifici personali, la struttura conventuale ed ampliando il primitivo Oratorio dei Morti fino a realizzare una vera e propria chiesa monumentale, che è stata dotata di nuovi altari, che risalgono agli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso e sono frutto di donazioni dei fedeli catanzaresi. Ancora oggi, la frequentazione dei fedeli è assidua e continua, anche perchè, accanto alle attività strettamente attinenti al culto, vengono allestite mostre, presentazioni di libri e rappresentazioni sceniche, di carattere sacro e religioso. Inoltre, all’interno dei locali della Chiesa e del Convento, i frati, grazie pure alle oblazioni popolari, hanno raccolto e custodito un notevole patrimonio di beni culturali, librari ed artistici, che fanno parte del bagaglio identitario della lunga e gloriosa storia dei Cappuccini (e di conseguenza della città di Catanzaro), che ora rischiano concretamente di essere trasferiti in altre sedi periferiche, a tutto discapito del popolo catanzarese, che non deve assolutamente perdere la spiritualità francescana, quotidianamente rappresentata dagli amati monaci che, sempre in mezzo alla gente, con le loro essenziali opere di carità, rappresentano una insostituibile presenza sociale, oltre che una valente testimonianza di fede.

“I Frati, ai quali la struttura venne affidata nel 1892, sono stati, sin dal loro insediamento, costantemente impegnati in un fervido apostolato, soprattutto in favore dei bisognosi e dei poveri, migliorando, anche con sacrifici personali, la struttura conventuale ed ampliando il primitivo Oratorio dei Morti fino a realizzare una vera e propria chiesa monumentale, che è stata dotata di nuovi altari, che risalgono agli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso e sono frutto di donazioni dei fedeli catanzaresi. Ancora oggi, la frequentazione dei fedeli è assidua e continua, anche perchè, accanto alle attività strettamente attinenti al culto, vengono allestite mostre, presentazioni di libri e rappresentazioni sceniche, di carattere sacro e religioso. Inoltre, all’interno dei locali della Chiesa e del Convento, i frati, grazie pure alle oblazioni popolari, hanno raccolto e custodito un notevole patrimonio di beni culturali, librari ed artistici, che fanno parte del bagaglio identitario della lunga e gloriosa storia dei Cappuccini (e di conseguenza della città di Catanzaro), che ora rischiano concretamente di essere trasferiti in altre sedi periferiche, a tutto discapito del popolo catanzarese, che non deve assolutamente perdere la spiritualità francescana, quotidianamente rappresentata dagli amati monaci che, sempre in mezzo alla gente, con le loro essenziali opere di carità, rappresentano una insostituibile presenza sociale, oltre che una valente testimonianza di fede.

Per tali ragioni, condivido pienamente la petizione avviata da un comitato spontaneo costituito da associazioni, ricercatori, studiosi e comuni cittadini, i quali non vogliono assolutamente perdere questo importante polo spirituale, oltre che culturale ed artistico. I Frati –in primis- e poi le opere d’arte, i libri ed il materiale di archivio della Chiesa e del Convento appartengono ormai, a pieno titolo, al patrimonio religioso, storico, culturale ed artistico della Città di Catanzaro e vanno assolutamente preservati; anzi, all’uopo, evidenzio che sarebbe opportuno, urgente ed assai significativo, riportare nella sua originale collocazione, la pregevole opera “Il patrocinio di San Vitaliano”, dipinto nel 1746 da Vitaliano Alfi, che, provvisoriamente trasferito al Convento dei Cappuccini del Santuario dell’eremo di Reggio Calabria, non è mai più tornato alla Chiesa del Monte”.

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