Catanzaro, Fiorita e Bosco: “Esiste progetto fattibilità per ristrutturare depuratore di Lido?

I consiglieri Nicola Fiorita e Gianmichele Bosco, attraverso una nota stampa, si sono soffermati sul depuratore sito nel quartiere Lido che, a partire dai prossimi mesi, dovrebbe essere ristrutturato.

“Solo di qualche settimana addietro la notizia che la città capoluogo di Regione non sarà dotata di un nuovo depuratore ma sarà ristrutturato quello già esistente. L’esaltante annuncio risalente al 2015 da parte del Sindaco che annunciava finalmente che il nuovo depuratore sarebbe stata realtà strida con quello attuale attraverso il quale si vuole far passare il rifacimento di quello già esistente come un successo da parte dell’amministrazione.

“Solo di qualche settimana addietro la notizia che la città capoluogo di Regione non sarà dotata di un nuovo depuratore ma sarà ristrutturato quello già esistente. L’esaltante annuncio risalente al 2015 da parte del Sindaco che annunciava finalmente che il nuovo depuratore sarebbe stata realtà strida con quello attuale attraverso il quale si vuole far passare il rifacimento di quello già esistente come un successo da parte dell’amministrazione.

Purtroppo la cattiva gestione di quelle risorse, che avrebbero garantito finalmente la risoluzione della problematica depurazione che emerge soprattutto nel periodo estivo nel quartiere marinaro, ha fatto si che Catanzaro perdesse l’ennesima occasione per garantire un servizio essenziale per la cittadinanza. Proprio per tali ragioni si interrogava, più volte, il primo cittadino al fine di comprendere quale fosse lo stato delle cose circa l’impianto di depurazione e fognario cittadino. L’Amministrazione (che peraltro non ha mai risposto alla precedenti pressanti interrogazioni) si è limitata a trasmettere all’interrogante solo che si era proceduto con deliberazione della G.C. 3 aprile 2019 n.119, recante ad oggetto “Rifunzionalizzazione dell’impianto di depurazione in località Verghello – Progetto di fattibilità tecnica ed economica”.

Inoltre nella citata delibera si dichiara di approvare un “progetto di fattibilità” che non esiste poiché, in luogo di quanto preannunciato nell’oggetto, risulta allegato ed approvato un elaborato che anche nella relazione tecnica è qualificato non come progetto, ma come “studio di fattibilità”. Emerge quindi chiaramente l’abbandono dei procedimenti di appalto per la realizzazione dell’intero impianto fognario e di depurazione per procedere, invece, alla sola Rifunzionalizzazione dell’impianto di depurazione esistente in località Verghello ed utilizzando allo scopo i finanziamenti accordati dal Ministero dell’Ambiente nel 2006 (APQ TAGIRI) e quelli accordati con deliberazione CIPE n.60/2012 che avevano destinazione vincolata al superamento della procedura di infrazione comunitaria con cui condurre a norma tutto il sistema depurativo e fognante, quest’ultimo ora non più contemplato dalla deliberazione. che concerne solo, la “rifunzializzazione” del depuratore esistente in Località Verghello, impianto allo stato non a norma e produttivo di danno anche ambientale e come tale assoggettato a sequestro penale. Considerando che il Progetto di fattibilità è normato dall’Art. 23 del Dlgs 50/2016, mentre lo Studio di fattibilità lo è dall’Art. 14 del DPR n,207/2010, moltissimi i dubbi che emergono dal modo di procedere da parte di quest’amministrazione ed in particolare:

1) esiste realmente un progetto di fattibilità in quanto nella delibera citata si fa riferimento solamente ad uno studio di fattibilità?

2) si tiene in considerazione le caratteristiche gestionali ed economico finanziarie dei lavori da realizzare?

3) E’ stata effettuata l’analisi circa le possibili alternative rispetto alla soluzione realizzativa individuata?  E’ presa in considerazione la possibilità di realizzazione mediante i contratti di partenariato pubblico – privato ?

4) Contiene, lo studio di fattibilità, l’analisi dello stato di fatto, nelle sue eventuali componenti architettoniche, geologiche, socio – economiche, amministrative?

5) Contiene la descrizione, ai fini della valutazione preventiva della sostenibilità ambientale e della compatibilità paesaggistica dell’intervento, dei requisiti dell’opera da progettare, delle caratteristiche e dei collegamenti con il contesto nel quale l’intervento si inserisce, con particolare riferimento alla verifica dei vincoli ambientali, storici, archeologici, paesaggistici interferenti sulle aree o sugli immobili interessati dall’intervento, nonché l’individuazione delle misure idonee a salvaguardare la tutela ambientale e i valori culturali e paesaggistici?

Se il sindaco Abramo non garantirà tutto ciò il rifacimento del depuratore rischierà di diventare l’ennesimo buco nell’acqua di questa amministrazione che giorno dopo giorno dimostra sempre più di non tutelare i diritti delle persone!”.

Redazione Calabria 7

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