Catanzaro, Gioacchino Guerra chiude l’attività dopo 39 anni

“Buongiorno Gioacchino, è possibile riparare questa scarpa?” Una frase sentita e risentita migliaia di volte per Gioacchino Guerra, storico calzolaio (e titolare dell’omonimo risuolificio ) di Pontegrande, quartiere a nord di Catanzaro, che ha deciso di appendere la lesina al chiodo dopo 39 anni di lavoro. Infatti, era il 1980 quando Gioacchino decise di aprire la sua prima bottega.

Una figura divenuta col passare degli anni di riferimento per tutta la città di Catanzaro grazie alla sua bravura e alla gentilezza che lo contraddistingueva, e lo contraddistingue. Un Perno con la P maiuscola anche per la sua famiglia che oggi, attraverso Glenda, sua nipote, dedica una lettera commovente.

Una figura divenuta col passare degli anni di riferimento per tutta la città di Catanzaro grazie alla sua bravura e alla gentilezza che lo contraddistingueva, e lo contraddistingue. Un Perno con la P maiuscola anche per la sua famiglia che oggi, attraverso Glenda, sua nipote, dedica una lettera commovente.

“Ciao Nonno, è arrivato il momento di rilassarti dopo tantissimi anni di lavoro. Era il 1980, ricordi? Avevi aperto il tuo negozio che rappresentava uno dei sogni chiusi nel cassetto. Sacrifici, sudore, momenti difficili, ma tu eri sempre lì, al tuo banco a lavorare sulle scarpe, a sistemare borse con la tua amata moglie. E ci riuscivi. Hai presente quei maghi che tutto ciò che toccano lo trasformano? Ecco, tu sei uno di quelli, ma molto più importanti. Eri capace di trasformare un paio di scarpe rovinate in dei gioielli, nuovi di zecca.

E lo facevi con amore, quello che hai messo in tutto quello che facevi. La tua giornata era dedicata al lavoro, ma nonostante i tuoi impegni non facevi mancare nulla alla tua numerosa famiglia. E questo è un pregio che adesso ti riconosco anche in pubblico. So che non ami molto le sorprese di questo tipo, ma con la chiusura della tua attività, chiude un importante pezzo di storia di Pontegrande. La tua Pontegrande che ti ha amato e che ti ama alla follia. Giovani, meno giovani, sei stimato da tutti caro nonno. Ma questo lo sapevi già perché le persone buone attirato bene.

Adesso riposati, goditi le giornate e la famiglia. E ricorda: ti voglio un sacco di bene.

La tua Glenda”.

(di Matteo Brancati)

Redazione Calabria 7

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