Catanzaro, la giunta è (quasi) fatta: le mosse di Fiorita e i super tecnici. “All-in” sulla presidenza

Nicola Fiorita lavora alla formazione della nuova giunta e tassello dopo tassello sta completando il mosaico. Ecco chi sono i papabili assessori

di Mimmo Famularo – Tutto o niente. Nicola Fiorita punta sulla presidenza del Consiglio comunale e non ha alcuna intenzione di mediare al ribasso, tanto meno con l’opposizione. In privato lo ha ribadito a più riprese e a più persone: la presidenza del Consiglio a Cambiavento altrimenti si aprirà lo scenario delle dimissioni. Senza se e senza ma. Fosse una partita di poker sarebbe curioso capire se l’all-in con il quale si sta giocando praticamente tutto svelerà quanto prima un clamoroso bluff oppure no. Il neo sindaco vuole Gianmichele Bosco o qualcuno del suo “cerchio magico” a capo dell’assemblea. Se fosse una semplice partita di carte si direbbe: asso piglia tutto. Di assi nella manica il primo cittadino ne ha parecchi: primo, nessuno o pochissimi intendono tornarsene a casa; secondo, la sua minoranza si sta lentamente trasformando in una maggioranza; terzo, la divisione sempre più visibile all’interno del centrodestra lo rafforza e lo incoraggia (LEGGI QUI). L’asse con Talerico è sempre più forte e lo stesso Partito democratico sembra aver rinunciato alla presidenza del Consiglio in cambio del vice sindaco con delega pesante e di un altro assessorato. Ciò che fino a qualche settimana fa sembrava impossibile oggi non lo è più. Fiorita sembra avere dinnanzi a sé un’autostrada e con i numeri che si stano progressivamente formando potrebbe passare all’incasso alla terza votazione quando a Gianmichele Bosco basterebbero appena 17 voti per accomodarsi sull’ambita poltrona di presidente del Consiglio comunale sulle note di “Bella ciao”.

I due super tecnici in giunta

I due super tecnici in giunta

Parallelamente e contestualmente, Nicola Fiorita lavora alla formazione della nuova giunta e tassello dopo tassello sta completando il mosaico. Il vice sindaco avrà i colori del Partito democratico: a oggi più Fabio Celia che Giusi Iemma con una terza opzione da non escludere nel caso in cui sia l’uno che l’altra dovessero rinunciare ad entrare nell’esecutivo. Di certo in quota Dem il segretario regionale Nicola Irto non intende annoverare Aldo Casalinuovo al quale Fiorita dovrà qualcosa, almeno per aver rinunciato alle primarie mettendogli la strada completamente in discesa. Il primo cittadino ha già comunicato agli alleati di voler tenere per sé alcune deleghe e, tra queste, quella dell’urbanistica. Avanzano con forza le ipotesi di due super tecnici in due settori fondamentali: il Bilancio e i Lavori Pubblici. A curare i conti di Palazzo de Nobili potrebbe essere designato Antonio Borelli, direttore di banca, sponsorizzato da Antonello Talerico. L’ingegnere Raffaele Scalise, apprezzato in modo bipartisan, con amicizie a destra e a sinistra, sembra essere il nome giusto per affrontare la difficile sfida del Pnrr e dei tanti progetti da trasformare in opere concrete. L’altro tecnico sul quale Fiorita ha già scommesso in campagna elettorale è Venturino Lazzaro, medico chirurgo, oncologo e dirigente sanitario. Toccherà a lui guidare l’assessorato alle Politiche Sociali. Per far quadrare il cerchio ed evitare polemiche, dovrebbe fare parte dello staff del sindaco e non della giunta Marinella Giordano, il “manager alla sicurezza” (LEGGI QUI).  In giunta entrerà sicuramente Donatella Monteverdi, docente universitaria, “fedelissima” di Fiorita che con la sua nomina ad assessore alla Cultura aprirà le porte in Consiglio a Nunzio Belcaro, il quale, forse, per l’esperienza maturata sul campo avrebbe meritato la “promozione” nell’esecutivo.

Gli ultimi rebus da risolvere

Restano da coprire le ultime tre o quattro caselle. Una è rivendicata da Antonello Talerico che pregusta l’allargamento del suo gruppo con nuovi innesti e batte cassa per avere la giusta rappresentatività nella squadra di governo. Per il bis si fanno i nomi di due donne: Jole Le Pera (un’altra esterna) e Giulia Procopi, ex capogruppo di Forza Italia, “talliniana” di ferro, già sicura di un posto in Consiglio. Con lei dentro l’esecutivo, Noi con l’Italia farebbe entrare nell’assemblea di Palazzo de Nobili Vitaliano Costa (LEGGI QUI).  Il Partito democratico – come detto – rivendica un altro posto nell’esecutivo e in questo caso potrebbe esserci spazio per l’avvocato Chiara D’Amato o per Igea Caviano, la candidata al Consiglio comunale di Ernesto Alecci, prima delle non elette. Uno dei rebus da risolvere riguarda infatti la quota rosa e per Fiorita non è un nodo semplice da sciogliere in una partita dagli equilibri precari. Per il momento restano senza rappresentanza i socialisti e il Movimento Cinquestelle i cui mal di pancia non sono ancora rientrati e sembrano destinati ad acuirsi. A meno che Fiorita non decida di inserirli nel valzer delle nomine ai vertici delle partecipate ma questa è un’altra partita di un gioco ad incastri degno del miglior manuale Cencelli (LEGGI QUI). 

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