Catanzaro, ‘I Quartieri’: “Abramo ha spento le luci della città”

“In questi giorni il sindaco Sergio Abramo celebra i risultati raggiunti sulla raccolta differenziata. Li celebra come si conviene, magnificando quanto realizzato in quattro anni, riconoscendo(si) un titolo di merito, come se fosse una gestione in solitario, e decantando l’attenzione della città – la sua – per una coscienza ecologista, perché ha scelto di dotarsi di una pubblica illuminazione a led (?)”. Lo ha detto il presidente de “I Quartieri” Alfredo Serrao.

“In questo quadro da Mulino Bianco, il marketing di Palazzo de Nobili, purtroppo si deve scontrare con un’altra realtà, quella che impone al sindaco Abramo ed alla sua giunta di narratori, un viaggio nelle periferie, anche esistenziali, dove i risultati, a volte anche acquistati dai diversi consorzi nazionali, segnano il passo e ci danno l’esatta dimensione di una realtà, neanche a macchia di leopardo. Perché ahinoi qui il leopardo preso atto della verità, strappandosi le vesti maculate!

“In questo quadro da Mulino Bianco, il marketing di Palazzo de Nobili, purtroppo si deve scontrare con un’altra realtà, quella che impone al sindaco Abramo ed alla sua giunta di narratori, un viaggio nelle periferie, anche esistenziali, dove i risultati, a volte anche acquistati dai diversi consorzi nazionali, segnano il passo e ci danno l’esatta dimensione di una realtà, neanche a macchia di leopardo. Perché ahinoi qui il leopardo preso atto della verità, strappandosi le vesti maculate!

Parlare di risultati eccitanti sembra a tutti una narrazione viziata dalla farmacologia. C’è da domandarsi, invece, perché in città non operano più le fototrappole? Perché in città ancora oggi esiste una sola isola ecologica? Perché tutti richiamano a responsabilità dimenticate chi gestisce il settore igiene, non attuando le prescrizioni del contratto di servizio e le penali contemplate? Insomma tanti perché che però virtualmente ci consegna un dato positivo, come sottoscrivono le veline del sindaco, anche questo da sottoporre al perché…

Lo stesso perché che oggi ci consegna il quadro di Via Piave, dove gli ultimi lavori di ristrutturazione ci danno nuovi marciapiedi – senza alberi – e senza illuminazione, nemmeno a led (le foto ne sono testimonianza). Infatti a ben guardare sotto il muro di contenimento, scoprirete tutti, sindaco ed amministratori diversi, il cimitero dei pali della pubblica illuminazione decapitati, come gli alberi, secondo quel principio di ghigliottina vezzo politico ed amministrativo dell’assessore Cavallaro, che è diventato il nuovo prontuario di gestione nel comune di Catanzaro, con il consenso tacito del sindaco Abramo.
Quello che una volta era un pezzo buono della città, il quartiere San Leonardo, dove c’è Via Piave, oggi è diventato una periferia buia, per presunta e manifesta incapacità politica, dove il buio ci aiuterà ad incontrare la Samara cittadina, quella che magari deambula ormai da anni nelle altre periferie, ma che era fino ad oggi semisconosciuta.

Ci resta la lotteria della differenziata, a cui non crediamo. Ci restano le periferie al buio. Ci resta un pezzo di città, ieri illuminata, dove oggi il sindaco ha spento le luci anche della ribalta. Ci resta una speranza di riconciliazione, oggi più che mai urgente, per riprendere una storia ormai spenta, che sappia ricomporre una frammentazione ormai indigesta, che però richiede di rimuovere, come i pali della luce di Via Piave, il superfluo, quello che forse ha un nome: Sergio Abramo”.

Redazione Calabria 7

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