Francesco Servo di Dio – L’Aquila che raggiunse il sole. È questo il titolo dell’opera musicale, composta sotto forma di Oratorio sacro dal Maestro Vincenzo Laganà, che sarà eseguita domenica 19 maggio, con inizio alle ore 17.00, presso l’Auditorium del Pontificio Seminario Teologico Regionale “San Pio X” di Catanzaro.
L’Oratorio sarà rappresentato nella forma musicale del concerto per Coro-Orchestra-Soli-Voce narrante e sarà interpretato da un numeroso e affiatato ensamble composto da circa cento persone tra coristi, orchestrali e solisti, tutti animati dalla gioia di cantare assieme i versi ricchi di piena spiritualità dell’Oratorio. Il Coro, a 4 voci miste, è composto da cantori provenienti da alcuni Cori polifonici della provincia di Vibo Valentia (Don Giosuè Macri, di Tropea, diretto da Vincenzo Laganà; Madonna del Rosario, di Vibo Marina, diretto da Lucia Quattrocchi; Dominicus, di Soriano Calabro, diretto da Gianfranco Cambareri; Nuova Corale Polifonica,di Vibo Valentia, San Sebastiano, di Pernocari, San Francesco, di Presinaci, diretti da Franco Arena; Maria SS.Lauretana, di Ricadi, diretto da Giuseppe Marcianò), dalla Polifonica Aulos, di Lamezia Terme, diretta da Rosa D’Audino e dal Coro Aurorae, di Catanzaro, diretto da Roberto Nadiani. Ad affiancare il Coro sarà l’orchestra “Don Francesco Mottola”. Le parti soliste saranno interpretate da due Tenori: Francesco Alessio (Don Mottola – primo Oblato) e Roberto Nadiani (secondo Oblato); due Soprani: Ines Epifanio (prima Oblata – Carità) e Rita Valenti (seconda Oblata); un Basso: Giuseppe Marcadoro (Dio Padre). La voce narrante sarà interpretata da Paolo Ceraso. A dirigere il tutto sarà lo stesso compositore dell’Oratorio, il Maestro Vincenzo Laganà.
L’Oratorio sarà rappresentato nella forma musicale del concerto per Coro-Orchestra-Soli-Voce narrante e sarà interpretato da un numeroso e affiatato ensamble composto da circa cento persone tra coristi, orchestrali e solisti, tutti animati dalla gioia di cantare assieme i versi ricchi di piena spiritualità dell’Oratorio. Il Coro, a 4 voci miste, è composto da cantori provenienti da alcuni Cori polifonici della provincia di Vibo Valentia (Don Giosuè Macri, di Tropea, diretto da Vincenzo Laganà; Madonna del Rosario, di Vibo Marina, diretto da Lucia Quattrocchi; Dominicus, di Soriano Calabro, diretto da Gianfranco Cambareri; Nuova Corale Polifonica,di Vibo Valentia, San Sebastiano, di Pernocari, San Francesco, di Presinaci, diretti da Franco Arena; Maria SS.Lauretana, di Ricadi, diretto da Giuseppe Marcianò), dalla Polifonica Aulos, di Lamezia Terme, diretta da Rosa D’Audino e dal Coro Aurorae, di Catanzaro, diretto da Roberto Nadiani. Ad affiancare il Coro sarà l’orchestra “Don Francesco Mottola”. Le parti soliste saranno interpretate da due Tenori: Francesco Alessio (Don Mottola – primo Oblato) e Roberto Nadiani (secondo Oblato); due Soprani: Ines Epifanio (prima Oblata – Carità) e Rita Valenti (seconda Oblata); un Basso: Giuseppe Marcadoro (Dio Padre). La voce narrante sarà interpretata da Paolo Ceraso. A dirigere il tutto sarà lo stesso compositore dell’Oratorio, il Maestro Vincenzo Laganà.
L’intensa e solenne opera musicale – composta di dodici brani di grande bellezza poetica e profonda spiritualità, che ripercorrono idealmente un viaggio spirituale e mettono in evidenza la particolare predisposizione di sensibilità umana e religiosa del suo compositore –si ispira agli scritti, alle opere ed alla vita di don Francesco Mottola, il “Venerabile Servo di Dio”, tutta dedicata alla carità, alla contemplazione mistica e alla donazione a Dio; “martire di amore”, spogliato di se stesso per accettare la condizione di uomo crocifisso, tutto speso per il Signore e per l’incondizionata dedizione verso il prossimo.
A presentare e introdurre l’Oratorio sarà il Rettore dell’Istituto, mons. Vincenzo Scaturchio, che con vivo piacere e interesse ha accettato di ospitare questa importante manifestazione di musica sacra, a cui saranno presenti le massime autorità civili e religiose. Ad aprire l’Oratorio sarà proprio l’Inno a don Mottola, “Francesco servo di Dio”, che dà il titolo a tutta l’opera musicale. Una voce narrante introdurrà, di volta in volta, nei brani successivi, passando dagli albori della vocazione di don Mottola e il suo amore per la natura (“Il canto del mare”) alla sua devozione per la Madonna (“Preghiera a Maria”), dalla sua ordinazione sacerdotale (“Sacerdos alter Christus”) alla sua donazione totale a Gesù Cristo (“O Amore infinito” e “Io mi dono a Te”), dall’esaltazione della Carità (“La Carità”) all’abbraccio della Croce come simbolo di salvezza (“Lamia croce nuda e nera”), dall’esaltazione del Silenzio mistico (“Il Silenzio parla di Dio”) all’istituzione della “Casa della Carità” (“La casa d’oro”), fino all’espressione ultima che chiude la sua vita terrena (“Eccomi tutto”) e al mandato spirituale rivolto alle Oblate del Sacro Cuore, le “Certosine di strada”, come amava chiamarle lui (“Andate”).
E sono proprio loro, le Suore Oblate del Sacro Cuore, in ossequio a quel mandato spirituale – “Andate e portate ovunque l’Amore, la gioia di Cristo Signore” –a voler proporre anche nella città di Catanzaro – dopo Tropea, Vibo Valentia e Mileto – l’Oratorio sacro “Francesco Servo di Dio”, nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario del “pio transito” di don Mottola, avvenutoil 29 giugno 1969, nel contesto dell’Anno Giubilare Mottoliano, dichiarato a inizio 2019 dal vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Luigi Renzo, che con tanta abnegazione e solerzia sta seguendo la causa di beatificazione di don Francesco Mottola, assieme alla causa di beatificazione di “Mamma Natuzza” di Paravati e alla causa sulle virtù eroiche di Irma Scrugli di Tropea, anche lei “Serva di Dio” in Calabria.
Redazione Calabria 7