Di Giovanni Caglioti
La tanto discussa gestione del verde pubblico nel capoluogo di Regione, fa, per così dire, acqua da tutte le parti. Un tema caldo, spesso e volentieri terreno di scontro tra le forze politiche in seno al consiglio comunale e non. Tralasciando integralmente gli aspetti del rispetto o meno degli adempimenti previsti dal capitolato di gara e dai progetti tecnici preposti, la notizia è l’enorme spreco di acqua che avviene nelle ore serali da irrigatori rotti e mal funzionanti nelle aiuole del lungomare Stefano Pugliese.
La tanto discussa gestione del verde pubblico nel capoluogo di Regione, fa, per così dire, acqua da tutte le parti. Un tema caldo, spesso e volentieri terreno di scontro tra le forze politiche in seno al consiglio comunale e non. Tralasciando integralmente gli aspetti del rispetto o meno degli adempimenti previsti dal capitolato di gara e dai progetti tecnici preposti, la notizia è l’enorme spreco di acqua che avviene nelle ore serali da irrigatori rotti e mal funzionanti nelle aiuole del lungomare Stefano Pugliese.
Eppure il capitolato di gara prevedeva la sostituzione degli impianti malfunzionanti oppure l’installazione di nuovi con relativo temporizzatore o in mancanza di tutto ciò irrigazione con autobotte, invece oggi grazie alla mancanza di controlli migliaia di litri di acqua vengono sprecati con aggravio di costi sulle tasche dei cittadini e uno spreco di una risorsa e di un bene primario come l’acqua.
Un intervento tempestivo potrebbe essere risolutivo ed evitare quegli sprechi che eticamente e moralmente sono inaccettabili.
Redazione Calabria 7