Nota dell’assessore all’Urbanistica Modestina Migliaccio Santacroce in merito alla costruzione delle villette a Giovino
“Spiace dover entrare nel merito di questioni puntuali, non è nel mio stile ed è lontano dal mio modo di concepire la mia attività di pubblico Amministratore. Tuttavia è necessario definire con chiarezza se le norme vigenti, dalle quali scaturiscono provvedimenti autorizzativi, possano essere messe in discussione oppure – cosa ancor più grave – se sono addirittura ignote e sconosciute da chi tenta, con ogni mezzo, di screditare quotidianamente l’operato di chi amministra, pur con difficoltà naturali, la cosa pubblica.
“Spiace dover entrare nel merito di questioni puntuali, non è nel mio stile ed è lontano dal mio modo di concepire la mia attività di pubblico Amministratore. Tuttavia è necessario definire con chiarezza se le norme vigenti, dalle quali scaturiscono provvedimenti autorizzativi, possano essere messe in discussione oppure – cosa ancor più grave – se sono addirittura ignote e sconosciute da chi tenta, con ogni mezzo, di screditare quotidianamente l’operato di chi amministra, pur con difficoltà naturali, la cosa pubblica.
Le cosiddette “villette” di Giovino, passate agli onori della cronaca attraverso dichiarazioni e video di un’opposizione ostinata, ma non propositiva, sono frutto di un’applicazione richiamata dalla Legge regionale nr. 21/2010 e s.m.i. (Piano Casa) avente ad oggetto: “Misure straordinarie a sostegno dell’attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale”. Legge che, è doveroso specificare per sopperire all’ignoranza del disturbatore di turno, si pone fra l’altro “in deroga alle previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici comunali, provinciali e regionali” e ammette, di conseguenza, interventi di demolizione, ricostruzione, nonché ampliamenti di edifici residenziali e non residenziali.
È il caso del permesso di costruire legittimamente rilasciato sulle “villette” di cui ha parlato una parte dell’opposizione. Atto che, va ribadito, qualora chi ha voluto strombazzare un allarme infondato non ne fosse a conoscenza, è disponibile e consultabile negli uffici comunali.
Pur nel rispetto delle opinioni di chi la pensa in modo diverso, è di evidenza solare come la politica – quella vera – debba richiamarsi all’onestà intellettuale che, nel caso specifico, avrebbe quantomeno imposto una preliminare verifica sulla trasparenza degli atti prodotti la cui legittimità, se messa in discussione, con totale assunzione di responsabilità, deve obbligatoriamente essere denunciata agli organi competenti”.
Redazione Calabria 7