“Qualcuno penserà che mi piace volare basso. Che mi occupo del piccolo cabotaggio. Tutto vero. Perché io non faccio politica per star dietro ai massimi sistemi bensì per guardare la gente che mi ha votato, e non solo quella, dritta negli occhi dopo aver realizzato quanto promesso. Il resto lo lascio agli altri”.
Ha esordito così – in un comunicato stampa – il presidente della commissione Urbanistica, Patrimonio, Polizia urbana, Mobilità e Traffico, e consigliere comunale di Catanzaro da Vivere Antonio Mirarchi, aggiungendo: “Guai a far brutta figura dopo che le persone ti hanno dato fiducia come è ad esempio successo in via Contessa Clemenza. Si tratta della stradina che inizia al semaforo prospiciente via Lucrezia della Valle, arrivando fino alla sede della cosiddetta Piccola Coverciano della Figc-Lnd Calabria, ormai al buio da tempo immemore.
Ha esordito così – in un comunicato stampa – il presidente della commissione Urbanistica, Patrimonio, Polizia urbana, Mobilità e Traffico, e consigliere comunale di Catanzaro da Vivere Antonio Mirarchi, aggiungendo: “Guai a far brutta figura dopo che le persone ti hanno dato fiducia come è ad esempio successo in via Contessa Clemenza. Si tratta della stradina che inizia al semaforo prospiciente via Lucrezia della Valle, arrivando fino alla sede della cosiddetta Piccola Coverciano della Figc-Lnd Calabria, ormai al buio da tempo immemore.
E non per chissà quale calamità naturale o forza maggiore bensì per due pali della luce deterioratisi e dunque rimossi che a seguito dell’estrazione ne hanno guastato altri due poiché collegati tra loro, invece fino ad allora perfettamente funzionanti. Un fatto che ho chiarito ieri, attivandomi subito e recandomi personalmente sul posto con i membri della Commissione per un sopralluogo. Visita come quasi sempre accade disertata dal dirigente del settore preposto Guido Bisceglia, che da noi non vuol saperne di venire; dall’ingegnere delegato Salvatore Tucci, il quale ha addotto un difetto di comunicazione quale causa per così dire burocratica alla base del forfait, e dall’assessore alla Gestione del Territorio Franco Longo, impossibilitato per impegni istituzionali precedentemente assunti.
Un’assenza assai diffusa, insomma, consentitemi la battuta dal momento che non sono più disposto ad accettare in modo passivo senza batter ciglio”. Il presidente Mirarchi, però, nel prosieguo del suo ragionamento ha precisato i termini della vicenda, fornendo una serie di interessanti particolari: “Premesso che sull’area, peraltro piena di erbacce incolte e una fitta vegetazione non tagliata, gravitano quasi quotidianamente centinaia di cittadini, fra cui moltissimi bambini e ragazzi, coinvolti con le loro scuole calcio nell’attività sportiva delle rispettive società non possiamo consentire che lì vi sia una sorta di blackout permanente. Una situazione di grave pericolo. Inaccettabile in considerazione del fatto che, lo ribadisco, non stiamo parlando di un evento imprevisto e ingestibile. A riguardo trovo intollerabile che, quanto finora detto, vale a dire la richiesta di intervento inoltrata a Enel x , responsabile degli impianti di illuminazione pubblica, da parte del dirigente del settore non fosse in realtà mai partita per come affermato dallo stesso.
Tanto è vero – ha proseguito Mirarchi – che sono stato io, in quanto alla guida di un organismo consiliare referente, fra gli altri, su ambiti quali Viabilità, Mobilità e Traffico, a rivolgere un’istanza alla stessa ex azienda di Stato per l’energia elettrica facendo aprire la pratica n. 722014 nella stessa mattinata del sopralluogo e cioè in data 18.06.2019 per come comunicatomi dall’operatore incaricato di registrare la mia domanda. Incredibile, ma vero, direi allora”.
Ma Mirarchi spiega ancora: “Oltre a tale richiesta di intervento, ho chiesto a Longo la sostituzione di alcune lampade rotte, mi ha risposto che non c’erano le risorse necessarie per farlo. Ecco perché, mi sono chiesto cosa succederebbe se si rompessero tutte in contemporanea ? Forse si tornerebbe all’epoca in cui i nostri genitori, in case ancora prove di sistemi di emergenza, tenevano a portata di mano una candela. Roba da non crederci. È il motivo per cui, ritengo si debba avanzare una proposta seria al sindaco Sergio Abramo: nomini dei responsabili in certi settori per sopperire a eventuali lacune dei membri della Giunta e dei dirigenti. Una necessità – ha chiosato il salace consigliere – dettata dalle defaillance che si riscontrano in tanti posti chiave dell’amministrazione pur di fronte al grande lavoro compiuto dal sindaco”.
Redazione Calabria 7