Nessuna pressione per la nomina di un primario del reparto di Neurochirurgia di
Reggio Calabria. La Corte di appello di Catanzaro ha assolto, perché il fatto non sussiste, l’ex governatore della Calabria Giuseppe Chiaravalloti, accusato di tentata concussione, ribaltando il verdetto di condanna ad un anno di reclusione sentenziato dal Tribunale collegiale il 19 aprile 2016. I giudici di secondo grado hanno accolto la richiesta di assoluzione avanzata sia dal sostituto procuratore generale che dall’avvocato difensore Francesco Scalzi. Secondo le ipotesi di accusa, originariamente formulate, Chiaravalloti, nel febbraio del 2005, avrebbe minacciato in concorso con altre persone l’ex direttore generale dell’Azienda “Bianchi-Melacrino-Morelli”, Renato Carullo, con l’intento di costringerlo a nominare Saverio Cipri quale primario del reparto, pena la revoca dell’incarico di direttore generale. Il manager della Sanità si sarebbe opposto alla nomina di Saverio Cipri attraverso la sospensione di un concorso vinto da un altro medico. Nel 2012 Chiaravalloti venne rinviato a giudizio insieme all’ex assessore alla Sanità Gianfranco Luzzo, Saverio Zavettieri e Saverio Cipri rei di aver “compiuto atti idonei, diretti in modo non equivoco, a costringere il dottor Renato Carullo, direttore generale dell’Asp “Bianchi Melacrino” di Reggio Calabria, vista la sua opposizione a nominare il dottor Cipri quale vincitore del concorso a primario del reparto di Neurochirurgia degli Ospedali Riuniti di Reggio in vece del dottor Toscano, a sospendere indebitamente tale concorso, procurando così al Cipri un’evidente utilità”. Per gli imputati era intervenuta la prescrizione, alla quale avevano rinunciato sia Chiaravalloti che venne condannato, che Zavettieri, il quale era stato assolto. Oggi è arrivato il verdetto di assoluzione anche per Chiaravalloti.
Reggio Calabria. La Corte di appello di Catanzaro ha assolto, perché il fatto non sussiste, l’ex governatore della Calabria Giuseppe Chiaravalloti, accusato di tentata concussione, ribaltando il verdetto di condanna ad un anno di reclusione sentenziato dal Tribunale collegiale il 19 aprile 2016. I giudici di secondo grado hanno accolto la richiesta di assoluzione avanzata sia dal sostituto procuratore generale che dall’avvocato difensore Francesco Scalzi. Secondo le ipotesi di accusa, originariamente formulate, Chiaravalloti, nel febbraio del 2005, avrebbe minacciato in concorso con altre persone l’ex direttore generale dell’Azienda “Bianchi-Melacrino-Morelli”, Renato Carullo, con l’intento di costringerlo a nominare Saverio Cipri quale primario del reparto, pena la revoca dell’incarico di direttore generale. Il manager della Sanità si sarebbe opposto alla nomina di Saverio Cipri attraverso la sospensione di un concorso vinto da un altro medico. Nel 2012 Chiaravalloti venne rinviato a giudizio insieme all’ex assessore alla Sanità Gianfranco Luzzo, Saverio Zavettieri e Saverio Cipri rei di aver “compiuto atti idonei, diretti in modo non equivoco, a costringere il dottor Renato Carullo, direttore generale dell’Asp “Bianchi Melacrino” di Reggio Calabria, vista la sua opposizione a nominare il dottor Cipri quale vincitore del concorso a primario del reparto di Neurochirurgia degli Ospedali Riuniti di Reggio in vece del dottor Toscano, a sospendere indebitamente tale concorso, procurando così al Cipri un’evidente utilità”. Per gli imputati era intervenuta la prescrizione, alla quale avevano rinunciato sia Chiaravalloti che venne condannato, che Zavettieri, il quale era stato assolto. Oggi è arrivato il verdetto di assoluzione anche per Chiaravalloti.
g. p.
Redazione Calabria 7