di Danilo Colacino – Chissà se all’ormai riconoscibile ‘auto-inviato’ di Striscia la Verità (come la chiama lui) Stefano Veraldi di recente l’occhio sia caduto su un vecchio calendario del 2012, considerato che dopo il video sul Parco Dalla Chiesa – inaugurato a novembre di quell’anno – si è soffermato sulla struttura di Piazza Montenero la cui ‘cerimonia di apertura’ risale a due mesi prima ovvero circa a metà settembre. Veraldi, nelle consuete riprese faidate, cita subito il sindaco Sergio Abramo che avrebbe detto, più o meno testualmente, “oggi (18 settembre 2012, ndr) disponiamo di una ministazione, una nuova e moderna realtà infrastrutturale della città”.
Un’opera avviata dalla Giunta Olivo, ma completata dall’attuale sindaco, all’epoca con il fattivo contributo dell’ex assessore Massimo Lomonaco (non molto tempo dopo defenestrato per una vicenda extrapolitica) e degli uffici comunali competenti. Ma a prescindere da tali considerazioni, va detto che allo start la “stazione disponeva – racconta Veraldi – di una serie di servizi complementari quali display con orari degli autobus in transito; toilette e pensiline (copertura ancora regolarmente al proprio posto, ndr), oltreché di una edicola, nel frattempo chiusa ma non certo per colpe addebitabili all’Amministrazione Abramo, e una adiacente piccola area verde”.
Un’opera avviata dalla Giunta Olivo, ma completata dall’attuale sindaco, all’epoca con il fattivo contributo dell’ex assessore Massimo Lomonaco (non molto tempo dopo defenestrato per una vicenda extrapolitica) e degli uffici comunali competenti. Ma a prescindere da tali considerazioni, va detto che allo start la “stazione disponeva – racconta Veraldi – di una serie di servizi complementari quali display con orari degli autobus in transito; toilette e pensiline (copertura ancora regolarmente al proprio posto, ndr), oltreché di una edicola, nel frattempo chiusa ma non certo per colpe addebitabili all’Amministrazione Abramo, e una adiacente piccola area verde”.
Tuttavia, anche nel caso di specie, gli annunci iniziali hanno lasciato il posto a uno stato di degrado. Ecco come si può riassumere il Veraldi-pensiero, che commentava le immagini della piazza mentre le girava orientando la videocamera dello smartphone affinché inquadrasse il fatiscente totem, con tanto di stemma comunale e indicazioni stradali in bella mostra; l’ingresso chiuso degli annessi bagni e le mura del ‘casotto centrale’.
Pareti utili per qualche improvvisato writer, ma sarebbe più esatto dire vandalo, e soprattutto per gli attacchini dei più disparati manifesti. Un’incuria che ha spinto lo stesso esponente di Fare per Catanzaro a invocare un articolato progetto di riqualificazione del capoluogo.