Catanzaro, poliziotti contro questore Di Ruocco: “Ci ha mortificati”

poliziotti contro questore

Si inasprisce lo scontro tra le organizzazioni sindacali di categoria e il questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco. L’occasione è stata la presentazione del “bilancio sociale” della Questura, presentato dallo stesso questore per evidenziare anche i risultati ottenuti nell’ultimo anno. Ma i sindacati Siulp e Federazione Sindacale Polizia hanno respinto le ricostruzioni del questore, sostenendo che “quanto dichiarato, in conferenza stampa, corrisponde ad una favoletta per bambini, il vero bilancio che dovrebbe venir fuori è quello di un questore che ha raso al suolo la dignità dei poliziotti”. Secondo Giuseppe Brugnano, segretario nazionale del sindacato Fsp, “ancora una volta si cerca di tramutare la realtà in cui si vive all’interno dell’habitat Polizia della provincia di Catanzaro con risultati conseguiti dallo sforzo enorme fatto da tutti i poliziotti.

La realtà completa sul bilancio sociale della questura catanzarese, però, è quello di un apparato questura in totale sofferenza per un vertice totalmente inadeguato ed inefficiente nei rapporti con i poliziotti. Una “verità non verità” quella che esce fuori da questo bilancio sociale, sia sotto l’aspetto prettamente tecnico sia sotto il dato più ampio della vivibilità lavorativa dei poliziotti. Un questore che ha il coraggio di affermare che alcune articolazioni della questura rappresentano il primo tassello d’investimento per la stessa questura ma – prosegue Brugnano – omette di dire che non è stato mai fatto alcun tipo di investimento per programmare interventi concreti e proiettati nel tempo in alcun settore”. Sotto accusa, dunque, “una continua rincorsa all’improvvisazione e al tamponamento alle emergenze che fa uscire un quadro preoccupante e desolante non solo per i poliziotti, ma per l’intera cittadinanza”.

La realtà completa sul bilancio sociale della questura catanzarese, però, è quello di un apparato questura in totale sofferenza per un vertice totalmente inadeguato ed inefficiente nei rapporti con i poliziotti. Una “verità non verità” quella che esce fuori da questo bilancio sociale, sia sotto l’aspetto prettamente tecnico sia sotto il dato più ampio della vivibilità lavorativa dei poliziotti. Un questore che ha il coraggio di affermare che alcune articolazioni della questura rappresentano il primo tassello d’investimento per la stessa questura ma – prosegue Brugnano – omette di dire che non è stato mai fatto alcun tipo di investimento per programmare interventi concreti e proiettati nel tempo in alcun settore”. Sotto accusa, dunque, “una continua rincorsa all’improvvisazione e al tamponamento alle emergenze che fa uscire un quadro preoccupante e desolante non solo per i poliziotti, ma per l’intera cittadinanza”.

Analoga presa di posizione del segretario provinciale generale del Siulp, Gianfranco Morabito: “A chi come noi che di Polizia viviamo quotidianamente e responsabilmente ogni situazione, piacevole e non, balza in modo evidente che il bilancio non corrisponde all’attività svolta dalla Polizia di Stato nella provincia di Catanzaro, bensì, e ciò ci duole molto, della sola Questura di Catanzaro e delle strutture da essa direttamente dipendenti”. Per il Siulp, “i cittadini catanzaresi meritano una Polizia di Stato che possa esprimere il meglio delle sue immani potenzialità, ma ciò sarà possibile solo con una diversa capacità gestionale, con una più attenta lettura delle dinamiche sociali ed esistenziali,  una migliore e più funzionale organizzazione della Questura, un maggiore coinvolgimento di tutti gli attori in uniforme, quali addetti ai lavori, nella individuazione e realizzazione degli anticorpi che più sono idonei a fronteggiare le emergenze in città.

Aumentare il numero delle donne e degli uomini in divisa, assegnarli ai settori di impiego e relegarli a compiti non proprio attinenti e frenarli nel loro entusiasmo, assegnare loro innumerevoli compiti e quasi mai utilizzare le loro alte qualità professionali, è il chiaro segno che si predica bene ma si razzola male”. Fsp e Siulp si sono  schierati dalla parte del dirigente del Commissariato di Lamezia Terme, Alessandro Tocco, prossimo al trasferimento, rendendo “merito al lavoro svolto sul campo dalle donne e dagli uomini in uniforme, per aver reso possibile un’inversione di tendenza offrendo una presenza più significativa e costante dello Stato”.

Redazione Calabria 7

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